6.0
- Band: ANY FACE
- Durata: 00:39:25
- Disponibile dal: 22/04/2014
- Etichetta:
- Nadir Music
- Distributore: Audioglobe
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Crediamo di non esagerare quando affermiamo che, allo stato attuale delle cose, gli Any Face sono una band molto diversa rispetto a quella di qualche anno fa. Gli avvicendamenti all’interno della line-up hanno chiaramente influenzato il corso del gruppo lombardo, oggi più che mai intento a giocare con registri e soluzioni diverse per allargare lo spettro del proprio sound. Missione portata a termine con successo? Ahinoi, soltanto in parte, perchè se da un lato non si può che premiare lo spirito d’intraprendenza del quartetto, dall’altro non si può soprassedere sulle sbavature disseminate lungo la tracklist che compromettono inevitabilmente l’efficacia dell’operazione, facendo di questo “Perpetual Motion Of Deceit” un’opera caratterizzata da luci ed ombre. Ma procediamo con ordine: la componente techno-death non è stata abbandonata e, sebbene risulti complessivamente meno accattivante e brutale di quella del precedente – nonché ottimo – “The Cult Of Sickness”, finisce per farsi ascoltare, citando con sufficiente mestiere le gesta dei “soliti” Death, Pestilence e Sadist; casomai, ciò che non convince del comparto strumentale è il modo in cui vengono gestiti gli inediti stacchi jazz/fusion, pregevoli dal punto di vista tecnico ma “incollati” senza troppo criterio ai brani in almeno un paio di circostanze, come se la band volesse impressionare a tutti i costi l’ascoltatore con queste serie di arpeggi suadenti e pattern soffusi di batteria. Discorso a parte, invece, per la resa delle voci, le quali (oltre ad offrire una pronuncia rivedibile della lingua inglese) appaiono completamente slegate dal contesto: monocordi e poco aggressive quelle del neo-frontman Luca Pitzianti, esageratamente melliflue quelle del batterista Omar Cappetti, tanto da riportare alla mente innocui ambienti heavy/power (se non addirittura pop). Un episodio come “Locked Up”, con la sua parentesi simil blues tanto interessante sulla carta quanto poco riuscita nei fatti, pensiamo rappresenti al meglio la confusione degli Any Face 2014; dal canto nostro, ci auguriamo che dalla prossima uscita il gruppo riacquisti il carattere di un tempo. Lasciamo certi azzardi e certe sperimentazioni ad altri.