APHONIC THRENODY – When Death Comes

Pubblicato il 25/01/2015 da
voto
7.0
  • Band: APHONIC THRENODY
  • Durata: 01:02:50
  • Disponibile dal: 31/10/2014
  • Etichetta:
  • Doomentia Records

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Fondati soltanto due anni fa, grazie all’unione d’intenti messa in atto dal chitarrista/bassista Riccardo V e dal vocalist Roberto M, gli Aphonic Threnody, combo composto da musicisti provenienti da varie nazioni (fra cui l’Italia) e quindi di non definibile origine geografica, hanno già avuto modo di solleticare i palati underground del loro sottobosco di genere, quella scena doom e funeral doom che, senza mai conoscere esplosioni commerciali di vasta portata, è comunque costantemente gravida di progetti validi e interessanti fin da epoche antiche. Con l’EP “First Funeral” (2013) e con i due split targati 2014 (in compagnia di Ennui prima e Frowning poi), il sestetto transnazionale ha sollecitato l’attenzione della Doomentia Records, che ora pubblica in formato digitale il debutto full-length della formazione, intitolato “When Death Comes” e presentato da una cover decisamente eloquente (una capra morta – se si tratta poi di una capra – e in decomposizione ha sempre un certo impatto). Cinque pezzi inediti, a testimonianza dell’alta produttività che finora caratterizza questo vero e proprio collettivo doom, per un’ora e passa di durata del lavoro: dunque sì, siamo certamente in territori doom metal. Gli Aphonic Threnody però, per fortuna, non hanno l’ambizione, spesso rischiosa, di suonare un funeral catatonico e catacombale, dalle abissali lentezze, bensì preferiscono abbandonarsi alla decadenza e al romanticismo di un doom-death metal melodico e anche quasi accattivante, dando spazio a cambi d’atmosfera e ritmo piuttosto che a tentacolari visioni ipnotiche e riverberanti all’infinito, spesso veicoli di morbosità nel funeral più estremo. I ragazzi, caratterizzati in line-up dalla dolciastra presenza del violoncello di Abel L e dalla sapiente cupezza delle tastiere e del pianoforte di Juan E, partono dalla scena britannica dei Nineties e da quella finnica del decennio successivo, attaccandoci la solennità e la fumosità senza speranza degli Esoteric, per ottenere un sound sì mortifero, desolante e disperato, ma che anche corre incontro alla morte e alla sua realtà con enfasi e pathos, quasi in preda ad uno speranzoso delirio rituale, speranzoso in quanto folle. L’annichilente incedere dell’iconica “Death Obsession”, lunga quasi diciotto minuti, è pregno di feeling lugubre e rassegnato nel quale il riffing praticamente monocromo e il growl/scream avvolgente fanno sì che salgano lentamente sugli scudi, dopo ascolti concentrati, gli arrangiamenti sopraffini e l’afflato progressivo del pezzo. Una tale gigantesca suite, d’altronde, non rende al meglio gli Aphonic Threnody, che sprizzano più brillantezza e ispirazione quando attestano le loro composizioni a poco più di dieci minuti di lunghezza e quando dinamizzano maggiormente le trame doomy: ecco perché “Dementia” e “The Children’s Sleep” ci paiono chiaramente più piacenti. Lungo tutta la durata di “When Death Comes”, comunque, si respira aria di classe cristallina e la giusta atmosfera che deve avere un lavoro di siffatta matrice stilistica. Insomma, un’opera che, fosse solo uscita all’epoca di “Pentecost III” degli Anathema o di “Turn Loose The Swans” dei My Dying Bride, avrebbe fatto centro pieno dalle distanze più lontane. Ottima scoperta dal sapore nostalgico, dunque!

TRACKLIST

  1. The Ghost’s Song
  2. Death Obsession
  3. Dementia
  4. The Children’s Sleep
  5. Our Way To The Ground
3 commenti
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