6.5
- Band: APOCALYPTICA
- Durata: 01:01:30
- Disponibile dal: 07/06/2024
- Etichetta:
- Warner Bros
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Correva l’anno 1996 e per chi cercava sempre qualcosa di originale nel mondo del metal, non poteva non finire sotto i riflettori un disco con la copertina in bianco e nero e quattro violoncellisti fotografati. Se poi si fosse andato a leggere il titolo del CD, si sarebbe scoperto che ci saremo trovati di fronte ad una rivisitazione di brani dei Metallica suonati appunto con quegli strumenti.
Stupore, meraviglia e quella sensazione che un disco così avrebbe fatto la gioia di molti ascoltatori classici e pure di qualche fedelissimo dei quattro di Los Angeles, ma era il 1996 e l’effetto sorpresa si calmò quando Eicca Toppinen insieme ai suoi compagni negli Apocalyptica decisero anche di ampliare la loro offerta musicale sfornando ottimi lavori come “Inquisition Symphony” e “Cult”, senza poi dimenticare il passaggio evolutivo successivo dell’album omonimo in cui si sono fatti affiancare anche dalle voci di Lauri Ylönen (The Rasmus) e Ville Valo (allora negli HIM) e dalla batteria di Mikko Sirén (Megaphone).
Sembra quindi che il tempo si sia cristallizzato e, ventotto anni dopo, la formazione finlandese ritorna a presentare tracce dei Metallica in questo ‘nuovo’ “Apocalyptica Plays Metallica Vol.2”; della formazione storica sono rimasti Eicca Toppinen e Paavo Lötjönen, mentre ad Antero Manninen è succeduto Perttu Kivilaakso- oltre alla fuoriuscita di Max Lilja. Il tempo passato ha portato con sé anche l’uscita di nuovi album da cui attingere per effettuare rivisitazioni non solo dai primi album di James Hetfield e soci, motivo per cui ora possiamo sentire la versione con gli archetti di “St. Anger” e “The Unforgiven II”.
Notiamo come la produzione sia molto più curata che nell’album di debutto e i suoni escono dalle casse con una pulizia degna di un disco della Deutsche Grammophon (etichetta tedesca specializzata in musica classica).
Ma se si pensa che il bello di quell’idea di tanti anni fa era proprio l’originalità, ci chiediamo ora che cosa porta di nuovo questa uscita: certo, troviamo sicuramente un bell’impatto con l’apertura data a “Ride The Lightning” e sembra quasi che si sia chiuso un cerchio con la presenza finalmente dei membri dei Metallica stessi in “The Four Horsemen” (con Robert Trujillo al basso) e la maestosa “One”, che chiude l’album con una doppia versione.
Ecco, occupare venti minuti con la versione sia cantata (o meglio, parlata da Hetfield in persona) sia solo strumentale lascia un po’ interdetti, considerando la mole di canzoni che si potevano allora ancora interpretare. Poi la resa non è delle più riuscite, con il testo che a volte deve rincorrere la musica e, tra le due versioni, risulta più potente quella con orchestrazioni (anche se rimane incompiuto l’assolo finale, con un effetto sfumato che svilisce la resa originale).
Uscita commerciale e che poco aumenta il segno lasciato da quello che è stato il tocco distintivo dei violoncellisti metal per eccellenza; quindi, si ascolterà volentieri in sottofondo questo “Apocalyptica Plays Metallica Vol.2”, ma non resterà altro che qualche momento sinfonico particolarmente potente e qualche assolo che ben ricalca la parte melodica.