7.0
- Band: APOSTHATE
- Durata: 00:24:38
- Disponibile dal: 31/05/2010
- Etichetta:
- TAF Production
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
A cinque anni di distanza dall’EP di debutto, i siciliani Aposthate tornano all’attacco con l’ennesimo EP, ma stavolta più violento. La band ha imbarbarito e brutalizzato il proprio stile, ma non il sound, più massiccio e chiaro rispetto al debutto. Da “First Born Evil”, il gruppo ha virato deciso verso il brutal death metal, non perdendo però alcune caratteristiche del proprio suono che risalgono ai primissimi tempi. I brani sono serratissimi, di durata contenuta, ma in una manciata di minuti gli Aposthate sprigionano davvero tanta energia. In futuro le sonorità del gruppo non potranno che diventare ancor più brutali, ma ora questo intreccio con il persistente classico death metal regala un giusto equilibrio ai nostri. Sei brani da inghiottire tutti in una volta, la cui base ritmica è martellante, là dove le corde del basso rimbalzano che è un piacere e le chitarre sono implacabili, anche se avrebbero potuto essere ancora più ruvide e pompate. Peccato, sarà per la prossima release, possibilmente senza dover aspettare altri cinque anni per ascoltare poco meno di venticinque minuti di death metal violento. I miglioramenti fatti dal gruppo sono evidenti in tutti i campi, adesso che la maturità artistica è stata conquistata è tempo per gli Aposthate di confrontarsi con la spietata concorrenza. Vedremo di che pasta è fatta questa promessa nostrana…