ARA – Jurisprudence

Pubblicato il 14/05/2020 da
voto
7.5
  • Band: ARA
  • Durata: 00:41:48
  • Disponibile dal: 15/05/2020

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Dopo l’interessante ”Devourer of Worlds”, i death metaller statunitensi Ara ritornano sulla scena con un secondo lavoro inedito, a tutti gli effetti ideale prosieguo della prova d’esordio. Davanti alla spigolosa proposta del quartetto, sorta di virtuoso e dissonante death metal che affonda le proprie radici pricipalmente nel suono Gorguts (della seconda metà della carriera), continua a suscitare una certa meraviglia il fatto che buona parte della formazione provenga dai Northless, post rock/sludge band della scuderia Gilead Media. Non è da tutti essere così versatili, ma il chitarrista Jerry Hauppa e i suoi compagni hanno evidentemente svariate frecce al proprio arco, come dimostra l’evoluzione intrapresa con questo nuovo “Jurisprudence”, disco complessivamente più violento del proprio predecessore, più incentrato su impatto e su una concatenazione di riff sempre più appuntita, a dispetto di quella crepuscolare sintesi armonica che talvolta faceva capolino sul debut. Un songwriting tuttavia messo a fuoco con nitida disciplina, capace di imbastire trame scorrevoli e un’atmosfera avvolgente senza degenerare in soluzioni troppo astruse, pretenziose e prive di feeling, come se provenissero da una rigida catena di montaggio. Si parla pur sempre di death metal, in fin dei conti; un sound che qui cerca di percorre strade di confine, ma che non dimentica il nerbo dei suddetti Gorguts e anche qualche progressione ritmica capace di ricordare i compianti Anata. Il quartetto magari non può vantare la componente visionaria e gli elementi onirici e meditativi degli Ulcerate, ma la discreta variabilità dei timbri, la capacità di iniettare un minimo di sentimento anche nelle parti più abrasive, oltre ad un certo fascino esoterico, rendono l’ascolto molto interessante. Un insieme di qualità che dà valore a questo secondo lavoro di un gruppo preparato ed esuberante, che ha deciso di fare tutto da solo anche per quanto riguarda la pubblicazione del disco. Coloro che hanno trovato “Stare Into Death and Be Still” troppo diluito e ‘melodico’, vadano subito ad ascoltare brani incalzanti come “Ashen” o “Pounded Into The Multiverse”: probabilmente scopriranno una nuova realtà da seguire con attenzione.

TRACKLIST

  1. Ashen
  2. Mythos
  3. Cytokine Storm
  4. Etymologicide
  5. Jurisprudence
  6. Excursus Praestinguo
  7. Abhortion
  8. Pounded into the Multiverse
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