6.0
- Band: ARCH ENEMY
- Durata: 00:30:22
- Disponibile dal: 15/11/2004
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: Self
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Uscite discografiche come quella in questione, sinceramente, fanno innervosire non poco, causa la loro evidente futilità e le loro chiare aspirazioni commerciali. Passi l’EP d’antipasto che i Dark Tranquillity fanno uscire proprio in questo periodo, furbo ma quantomeno interessante anticipo di ciò che sarà il nuovo album, una mossa almeno appetitosa…ma questo extended playing degli Arch Enemy rasenta la totale inutilità, presentato dalla Century Media al pubblico con l’intento di fornire un bel regalo ai fan più affezionati del combo anglo-svedese (e anche con la speranza di veder ben rimpinguate le proprie casse, certo!). In partenza previsto solo per il mercato giapponese, un vero Eldorado per la band, “Dead Eyes See No Future” viene ora pubblicato anche in Europa e contiene praticamente ogni tipologia di operazione musicale fattibile…tranne proprio la più interessante, ovvero il brano inedito! Infatti, all’interno di tale dischetto, troviamo inanellate nell’ordine: una studio-track già nota, tre pezzi live, altrettante cover ed un video (quello di “We Will Rise”, già visto e stravisto, peraltro). La title-track, brano d’apertura, è tratta tal quale dall’ultimo disco del gruppo, “Anthems Of Rebellion” del 2003, e quindi non propone assolutamente nulla di nuovo all’orizzonte. La perfetta registrazione di Andy Sneap e azzeccati ritocchi da studio rendono il terzetto di canzoni dal vivo piuttosto interessante, poco differente, anche nella discussa voce della Gossow, dalle versioni regolari; “Burning Angel”, “Heart Of Darkness” (entrambe provenienti da “Wages Of Sin”) e la solita “We Will Rise” sono tutte tratte dalla data del 27 febbraio 2004, svoltasi all’Elysée Montmartre di Parigi, di fronte ad una folla parecchio esaltata. Le cover, costante pallino del quintetto e dei fratelli Amott in particolare, sono forse gli episodi più divertenti dell’EP, anche se il risultato ottenuto dalla rilettura musicale è altalenante: “Symphony Of Destruction” dei Megadeth, una delle metalsong più coverizzate della Storia, crediamo, è resa più cupa ed industrial da profondi suoni di chitarra ed effetti vocali “ringhianti”, ma è di una banalità spiazzante e troppo simile all’originale…una bella noia, insomma! Molto, ma molto meglio si prosegue con la riproposizione della grandissima “Kill With Power” dei Manowar, eseguita ed interpretata molto bene, con un ottimo Sharlee D’Angelo a fare il Joey DeMaio e le scatarrate della Gossow a rimpiazzare gli storici “die, die!” di Eric Adams. Ben eseguita, infine, la cover di “Incarnated Solvent Abuse” dei Carcass, anche se qui la presenza di Michael Amott (ex-Carcass, appunto) dava certe garanzie. Tirando qualche veloce somma, “Dead Eyes See No Future” è un prodotto tranquillamente trascurabile, a meno che voi non siate perdutamente innamorati della band. Sufficienza abbondante alla musica, insufficienza piena al carattere della release: sei politico e tutti a casa…