7.5
- Band: ARCH ENEMY
- Durata: 00:45:00
- Disponibile dal: //2002
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: Self
Si è già detto praticamente tutto di questo nuovo lavoro degli Arch Enemy, disponibile da svariati mesi per il mercato nipponico, ma letteralmente desaparecido in Europa e USA. Molti, non potendo resistere alla curiosità di saggiare ancora una volta il talento degli Amott Bros e, soprattutto, di verificare le capacità della female-growler Angela Gossow, hanno potuto godere di “Wages Of Sin” tramite vie telematiche non proprio legali; per quelli che ancora sono a bocca asciutta, giunge, puntuale come la morte, la nostra recensione. Che dire? Album ottimo, nel quale la fenomenale coppia di axemen Michael’n Chris riconferma un gusto melodico inaudito, aiutato in questo caso da arrangiamenti più lineari e meno progressivi che in passato. Gli Arch Enemy scelgono la schiettezza e abbandonano gran parte del virtuosismo compiaciuto che aveva caratterizzato album come “Stigmata” o “Burning Bridges”, preferendo scelte meno ardite in favore di una maggiore aggressività. Niente di drastico, non si preoccupino gli ultra-puristi, ma è doveroso sottolineare come la strada degli Arch Enemy si stia dirigendo su territori maggiormente accessibili, che spesso si incarnano in rallentamenti groovy o in progressioni ritmiche sincopate dal sapore piuttosto moderno (è il caso della contraddittoria “Behind A Smile”). Nota di merito per la bravissima (e visivamente appagante) Angela, in grado di tener testa a molti blasonati colleghi appartenenti al sesso maschile. Produzione notevole, c’era da aspettarselo, e solos sempre più ispirati completano il quadro di un disco abbondantemente sopra la media delle uscite attuali, ma appena ordinario per una band come gli Arch Enemy. A mò di “contentino” per il pubblico europeo, mamma Century Media allega a “Wages Of Sin” un secondo Cd contenente b-sides e cover del periodo precedente all’entrata in formazione di Mrs Gossow. Sorvolando su una cover raccapricciante di “Aces High”, i restanti sei brani contenuti nella raccolta aggiungono molto poco a quanto detto dagli Arch Enemy in questi anni e fungono giusto da memorabilia di policarbonato per i fans.