6.0
- Band: ARCHAIC
- Durata: 00:40:19
- Disponibile dal: /04/2009
- Etichetta:
- VIC Records
- Distributore: Audioglobe
Viene dall’Ungheria questo terzetto, e tutti i componenti militano, o hanno militato, anche nei Braindeath. Ci propongono un thrash metal a metà tra la scuola americana e quella europea, insomma un misto tra Kreator e Testament, per capirci. La proposta dei ragazzi è bella ruvida nelle sue sfuriate più gnoranti ed è capace di un riffing notevole, con un suono pompato e piacevole. Dopo l’intro “Awakening”, il trittico iniziale è ben riuscito e fa venire la classica voglia di muoversi e squassare la chioma. La voce è un misto tra L-G Petrov (Entombed) e Tom Angelripper (Sodom) ed ha un suo perché all’interno della proposta, per una band che un appassionato del genere apprezzerebbe. Qualcosa che non va per il meglio però inizia ad arrivare quando gli Archaic vogliono superarsi, lanciandosi in sperimentazioni da dimenticare: è il caso di una traccia come “Memories”, una lagna di sei minuti e mezzo, cantata su toni bassi e incerti, negli intenti un lentone d’atmosfera, nella pratica una di quelle canzoni da saltare a pie’ pari. Anche le ultime tracce di questo disco dal nome lunghissimo non brillano come quelle iniziali, con riff ripetitivi che si ripropongono all’infinito e parti centrali atmosferiche abbastanza bolse. Chiude “Woodland of Black Treasury”, altro episodio riuscito così-così, dove il vocalist si lancia di nuovo in linee vocali semipulite che proprio non spiccano il volo e non si fanno certamente apprezzare per intonazione e timbrica. Insomma, preferiamo gli Archaic alle prese col thrash metal ignorante e galoppante che, pur non essendo miracoloso, si lascia ascoltare volentieri. Le parti pulite a mo’ di Rammstein e gli intermezzi strumentali e d’atmosfera… lasciamoli a chi ne è capace.