7.5
- Band: ARCHGOAT
- Durata: 00:17:37
- Disponibile dal: 22/04/2022
- Etichetta:
- Debemur Morti
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Gli ultimi inni di blasfemia rilasciati dagli Archgoat risuonano ancora potenti nelle nostre orecchie grazie a “Worship The Eternal Darkness”, egregio lavoro della band pubblicato pochi mesi fa e portatore di qualche riuscita innovazione nel sound del terzetto finlandese, che riusciva così a mantenere viva l’eterna fiamma del black metal bestiale che da sempre li guida sul loro percorso luciferiano. Arriva però a sorpresa questo nuovo EP dal titolo “All Christianity Ends”, che, pur riprendendo il nome di una canzone del succitato album, si distanza decisamente da quanto udito poco tempo fa. Bastano pochi secondi per notare infatti un inasprimento molto enfatizzato nel suono degli strumenti e nella produzione in generale, virando con inattesa decisione verso le origini primordiali dei primi, fondamentali, lavori realizzati dai gemelli finnici agli albori degli anni Novanta. Più che con “Worship The Eternal Darkness”, queste canzoni sembrano infatti collegarsi direttamente alle infauste note di “Penis Perversor” e “Angelcunt”, tanta è la foga animale con cui gli Archgoat attaccano gli strumenti in questa situazione. Anche i brani sembrano aver perso quell’aura più sofisticata che era stata costruita nelle ultime opere in studio, tornando ad assalire senza pietà con la sola forza di un riffing scorticante ed ostinato, una batteria ossessiva e martellante e la voce belluina di Lord Angelslayer, unico cantore possibile in una carneficina sonora di questo livello. Qualche minimo margine di innovazione può essere trovato nel plettrato stoppato di “Crown Cloaked With Death”, o in alcune venature più death metal di “Nightside Prayer”, ma per il resto si assiste inermi ad una gloriosa celebrazione di istinti innati e mai sopiti negli Archgoat, capaci di tornare con disarmante invettiva alle origini occulte della loro stessa essenza. “All Christianity Ends” si configura quindi come un oggetto squisitamente regressivo, involutivo, che scarta l’accessorio per tornare all’essenziale e ribadire ancora l’assoluta superiorità della band su qualsiasi altra entità black/death presente in circolazione in un gioco di contaminazione e purezza che valorizza ancor più la passata e l’odierna discografia del gruppo. Giocare a piacimento con questi elementi significa possedere un controllo assoluto dei propri mezzi ed una conoscenza approfondita della propria coscienza musicale, permettendo loro di continuare a sconvolgere e shockare tramite pochi, infallibili strumenti.