8.5
- Band: ARCHGOAT
- Durata: 00:35:14
- Disponibile dal: 14/09/2018
- Etichetta:
- Debemur Morti
- Distributore: Audioglobe
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Tre anni sono passati e finalmente possiamo godere del trionfale ritorno musicale degli Archgoat, che sin dal loro rientro in forze nel 2004 hanno rilasciato quattro full-length album senza fretta o pressioni di alcun tipo. “The Luciferian Crown” contiene infatti un concentrato conciso ed essenziale di primitiva malvagità, coniata dai finlandesi secondo la solita urgenza espressiva che sposta il loro black metal verso i bordi più oscuri e bestiali della sua conformazione. L’ostinazione con cui il gruppo di Turku insiste sulle caratteristiche che ne hanno reso grande il nome fin dai primi passi, è resa una scelta vincente dalla grande ispirazione che ne guida gli svolgimenti, rendendo manifesta una concezione ritualistica di assoluta suggestione, celebrata nei suoi tratti più crudeli ed efferati così come nelle sue parti più solenni e contemplative. Il dualismo tra esecuzione ed evocazione, velocità ed atmosfera è netto, marcato, reso ogni volta più flagrante da una cura verso alcuni dettagli compositivi sapienti ed efficaci, ripresi dal precedente “The Apocalyptic Triumphator” ma interpretati stavolta con carattere più ‘dritto’ e sfrontato, ricollegandosi immediatamente al materiale più ossessivo dei primi lavori. Il riffing di Ritual Butcherer è effettivamente più affilato e spietato che mai, sorretto dal terremotante nuovo entrato Goat Agressor alla batteria, e alle frequenze abissali del basso e della voce di Lord Angelslayer, vortice oscuro che dispensa blasfemie secondo un cantato gutturale di inumana fattura. L’impatto sprigionato ad ogni ripartenza è massivo, e le soventi ricadute nei tempi lenti che completano i rituali sonori, non fanno altro che sprigionare appieno la tensione accumulata pochi secondi prima, in un reale procedimento catartico, rivelatorio, necessario secondo i precetti da sempre sostenuti tra le loro tematiche dagli Archgoat e totalmente appaganti per quanto riguarda l’ascolto. Intendere il satanismo nella sua forma più pura e meno convenzionale, significa per la band trascendere a volte il semplice tessuto musicale ed adattarne le trame secondo un messaggio più profondo, istintivo, sfruttando appunto gli elementi della propria musica per meglio realizzare questo processo. “The Luciferian Crown” si pone quindi come la quintessenza del maligno concetto che guida il trio scandinavo nella sua lotta contro il Bene, e non si può che rimanere schiacciati dalle magniloquenti creazioni che questa attitudine comporta a livello musicale: pieni di sapienza ed autoconsapevolezza, gli Archgoat realizzano un lavoro che odora già di classico, almeno per gli amanti del settore, una nuova testimonianza bruciante di come il nero fuoco del black metal infiammi ancora e per sempre le anime dannate di questi imbattibili eroi delle Tenebre.