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- Band: ARGILE
- Durata:
- Disponibile dal: //2002
E’ incredibile a volte come, senza fare nulla di complicato o particolarmente innovativo, si riesca comunque a guadagnare una propria personalità e, senza dannarsi tentando di essere iper-tecnici o iper-ricercati, si riesca a sfornare un album incredibilmente emozionante… Argile: prendete nota di questo nome, perchè sono sicuro che entro breve tempo questo grandioso gruppo riuscirà a conquistare i cuori di tutti gli appassionati di musica oscura e allo stesso tempo diabolicamente soffocante nel suo incedere lento e gotico…
“The Monotonous Moment Of A Monologue” è un’entità costituita da genialità pura: niente di incredibilmente intricato, ma solo pochi riff (il più delle volte lenti ed avvolgenti) conditi da qualche assolo, sotto i quali si stende un ottimo tappeto tastieristico che, insieme alle altre singole componenti della musica degli Argile, ci regala un esempio unico di oscurità e sofferenza. Ma partiamo dall’inizio: una stupenda intro tastieristico-vocale a nome “Troubled By The Storm” ci catapulta direttamente dentro il mondo sofferente e senza luce di S.A.S. de l’Argilière e Jean-Jacques Moréac (rispettivamente cantante/chitarrista e addetto a basso, batteria, seconda chitarra e tastiere, entrambi membri fondatori dei death-metallers Misanthrope), un mondo con cui prendiamo realmente contatto con il primo vero e proprio pezzo, “Satanic Music”, dal quale usciamo come per incanto quando, con l’ultima “God’s Degenerated Angel”, il disco arriva al termine. C’è poco da dire: ogni canzone è una piccola perla a sé stante ma, nello stesso tempo, collegata alla sensazione generale di sofferenza e decadimento che accompagna tutto il cd. Pezzi come “Pandemonic Necronomicon”, “Pyramid Paradise” (quest’ultima dall’inizio insolitamente semi-allegro, che però si sposta presto sulle usuali coordinate oscure), “Danse Macabre Mist” e la strana “A Lugubrious Funeral” (per non parlare dell’ottima versione dell’immortale “In The Shadow Of The Horns” dei Darkthrone, anche se forse un po’ fuori luogo considerando il contesto in cui è inserita) sono qui a testimoniare che gli Argile sono di quanto più emozionante sia uscito negli ultimi tempi dalla scena underground black/gothic/dark, e sono sicuro che per loro si prospetta un futuro fatto di ottime registrazioni. Un’autentica rivelazione: se amate tutto ciò che è oscuro e affascinante in atmosfere depressive, l’acquisto è d’obbligo.