7.5
- Band: ARJEN ANTHONY LUCASSEN
- Durata: 01:30:20
- Disponibile dal: 23/04/2012
- Etichetta:
- Inside Out
- Distributore: EMI
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In più di quindici anni, tra Ayreon e Star One, di ospiti nei progetti di Arjen Lucassen ne abbiamo visti passare in quantità industriale, ma questa volta il polistrumentista olandese ha deciso di fare tutto o quasi da solo, occupandosi in questo “Lost In The New Real”, oltre che del songwriting, anche della registrazione di tutte le parti di tastiera, basso, chitarra e, cosa nuova, voce, lasciando in sostanza a dei professionisti unicamente l’incombenza di batteria, archi e flauto. Lo stile inconfondibile di Lucassen, caratterizzato dalla presenza di sonorità sintetiche futuriste su una base heavy-rock progressiva, sono ben presenti anche sulla nuova opera, tuttavia, rispetto al passato, notiamo nel nuovo concept una grande voglia di sperimentare e passare in rassegna tutte le influenze presenti nel bagaglio tecnico del songwriter stesso. All’interno di “Lost In The New Real” troviamo pezzi articolati, dalla vena progressiva, quali l’opener “The New Real” e la titletrack in chiusura, ma anche brani disimpegnati dal gusto melodico pop come “E-Police” e “Dr Slumber’s Eternity Home”, senza dimenticare frangenti intimi e rilassati riscontrabili in “Don’t Switch Me Off”. Non mancano neppure le già citate influenze heavy metal, in particolare nell’oscura “Parental Procreation Permit”, in cui un Lucassen ampiamente promosso alla prova vocale si concede qualche vocalizzo di stampo classic. La coesione lirica viene supportata dagli sbalzi umorali delle canzoni che vengono a loro volta introdotte con enfasi dalla voce del narratore di lusso Rutger Hauer. L’assenza di ospiti di rilievo dietro al microfono dunque non rappresenta assolutamente un limite per “Lost In The New Real”, che, oltre a godere dell’ottima e variegata prova vocale del suo leader Lucassen, può in questo modo contare su una maggior fluidità, non essendoci rispetto al passato forzature in talune parti, atte ad introdurre il personaggio del caso. Gli unici intoppi li riscontriamo in “When I’m A Hundred Sixty-Four” e “Where Pigs Fly”, episodi di natura folk derivativi da “01011001” del 2008 e sinceramente troppo banali per un personaggio che solitamente non lo è mai come Arjen Lucassen. Il concept “Lost In The New Real” è principalmente racchiuso in unico CD, ma, come ormai sappiamo, il creatore di Ayreon raramente si accontenta di un’opera singola, ed infatti a supporto giunge un secondo disco, contenente dei validi outtake tra cui spicca l’ottima “The Space Hotel” ed una serie di cover ben ristrutturate, con tematiche attinenti alle liriche del pluricitato concept. “Lost In The New Real” non avrà ospiti di lusso al suo interno, ma è comunque l’ennesima affascinante storia di Arjen Anthony Lucassen che ci tiene incollati alle casse per un’ora e mezza senza stancarci.