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- Band: ARK
- Durata:
- Disponibile dal: //2001
- Distributore: Audioglobe
Secondo album per gli Ark, formazione norvegese fondata dal chitarrista Tore Ostby, che qualcuno ricorderà per la sua militanza nei Conception, e dal drummer John Macaluso (TNT). Se a questi aggiungiamo l’ugola d’oro Jorn Lande, noto soprattutto per la sua colla borazione nei The Snakes (formati dai chitarristi Bernie Marsden e Mickey Moody), il bassista Randy Coven (Steve Vai, Steve Morse) e il tastierista Mats Olausson (Yngwie Malmsteen), nessuno potrà mettere in discussione il valore di questi musicisti. Per quanto riguarda la proposta musicale, gli Ark propongono un Hard Rock fortemente influenzato dagli anni 70, abbellito da pennellate di progressive. I seventies regnano in “Heal The Waters” e “Ressurrection”, mentre la genialità nell’uso di percussioni latine esplode in “Torn”. “Just A Little” è un flamenco progressive molto originale, sono davvero in difficoltà ad etichettare una band poliedrica come gli Ark, e più difficile ancora è fare paragoni. Sicuramente per tutta la durata dell’album le influenze dei Conception sono riscontrabili, ma non devono mai, e ripeto mai, essere prese come termine ultimo di confronto, potrebbero esserci delle sorprese! Una certezza è che nessuno, dopo aver ascoltato questo “Burn The Sun” potrà rimanere indifferente di fronte all’interpretazione vocale di Jorn Lande, autore di una delle migliori prestazioni che abbia mai sentito da molto tempo a questa parte. La finale, lenta, “Missing You” riporta indietro nel tempo, Olausson crea atmosefere davvero uniche, ecco il vero segreto della band norvegese: il feeling che riescono a trasmettere ad ogni ascolto nonostante la proposta musicale non sia delle più semplici. Bravi ragazzi, nonostante la norvegia sia all’unimità considerata come la patria del black metal, una realtà importante si è confermata e rafforzata dopo un esordio non troppo convincente. Chissà perchè, ma credo che “Burn The Sun” entrerà nella mia play list del 2000