Gli Arkaik sono il classico gruppo di ragazzetti che cerca di farsi largo sgomitando nell’affollato panorama del technical death metal, un territorio che si sta facendo sempre più affollato e dove sta diventando sempre più difficile riuscire ad emergere e dire la propria. Messi sotto contratto dalla sempre attenta Unique Leader e giunti al secondo full length con questo “Reflections Within Dissonance”, i cinque californiani tentano appunto di dare un po’ di personalità ad una proposta che prende comunque spunto da realtà già affermate. Ecco quindi che ci troviamo alle prese con riff che alternano momenti di melodia a sfuriate di adrenalinica brutalità, il tutto supportato da una fase ritmica solida e quadrata e arricchito da assoli vorticosi che hanno come pregio quello di non far calare la tensione delle song e donare loro quel briciolo di melodicità di cui talvolta si sente il bisogno quando si è al cospetto di cotanta brutalità. Il growl gode di una discreta intensità e infine abbiamo anche linee di basso in godibile evidenza che emergono nei momenti giusti senza fare la parte del fantasma. Consiglieremmo l’ascolto degli Arkaik a quegli appassionati che si destreggiano tra sonorità di band come Vile, Decrepit Birth, The Faceless (tra l’altro l’artwork di “Reflections Within Dissonance” e quello di “Planetary Duality” dei The Faceless, appunto, è spaventosamente simile!) e via dicendo. Intendiamoci, non stiamo parlando di un gruppo che cambierà le sorti del genere, pensiamo anche che ci sia un certo margine di miglioramento nel loro processo di songwriting, avremmo preferito canzoni un po’ più corte e un po’ di personalità in più, ma siamo sicuri che gli amanti del genere apprezzeranno il consiglio e troveranno spunti interessanti in “Reflections Within Dissonance”: teniamo d’occhio questi Arkaik.