6.0
- Band: ARKHON INFAUSTUS
- Durata: 00:42:01
- Disponibile dal: 22/03/2003
- Distributore: Audioglobe
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Stavolta le attese sono state deluse. Chi si attendeva una consacrazione nell’ambito più estremo del death/black metal dovrà guardare altrove, perchè gli Arkhon Infaustus non sembrano destinati ad avere le carte in regola per un’incoronazione. L’attitudine estrema non basta se non è supportata da una buona resa sonora; non che gli Arkhon Infaustus producano brutta musica, ma sono certamente deficitari in fatto di innovazione e hanno imboccato una strada ambiziosa quanto difficile: il death metal nella sua veste più brutale con sonorità gelide provenienti dal cosmo black metal. Sì, di black metal nella band francese ne è rimasto pochissimo o quasi nulla; riemergono piuttosto i primi Carcass, nelle influenze degli Arkhon Infaustus. E’ un vero peccato come due tra le più estreme band del panorama internazionale, ed entrambe francesi, non abbiano saputo concretizzare con i loro nuovi album quanto di buono e meglio erano stati capaci di fare in passato. Loro e gli Antaeus sono caduti nella banalità piuttosto che nella violenza. Questa seconda release ha una brutalità fine a se stessa, pochi sono i validi spunti, troppo pochi per non lasciare l’amaro in bocca. Un gruppo davvero estremo e per questo, e altri aspetti, interessante da intervistare ma che musicalmente parlando non ha saputo dire qualcosa di notevole, come era nelle aspettative di un po’ tutti quanti. Ad ogni modo la Francia si conferma come una delle nazioni con una tra le scene estreme più dinamiche del vecchio continente, anche se alcuni gruppi transalpini si bruciano prima del tempo. Una delusione, piuttosto che una bocciatura, per un gruppo che ha cambiato forse troppo bruscamente la rotta stilistica perdendo infine la bussola. Un lavoro sufficiente, al posto di un capolavoro della violenza nichilista nella sua veste più brutale.