6.5
- Band: ARKONA (POL)
- Durata: 00:46:46
- Disponibile dal: 13/12/2019
- Etichetta:
- Debemur Morti
- Distributore: Audioglobe
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Non troverete nessuna pietà natalizia in questa tardiva uscita del 2019, un nuovo lavoro a nome Arkona che è invece pronto a debellare qualunque istinto di pietà con il suo carico mortifero ed oscuro. Ai polacchi non piace prenderla per il sottile quando si tratta di black metal, e nel corso della loro carriera sono riusciti a dimostrarlo con tenace perseveranza fino a “Age Of Capricorn”, ultimo arrivato e portatore di tutta la rabbia compositiva ultimamente messa su nastro dai blackster di Perzòv. Come detto, arrangiamenti e composizioni non puntano certo ad elevate raffinatezze quanto a soluzioni funzionali, incastri collaudati che consentono alla band di muoversi sicura nella loro metodica proposizione di riff arcigni e dissonanti al punto giusto, sorretti dai fittissimi tappeti in doppia cassa della batteria, pronta anche ad esplodere velocissima nelle parti in blast-beat più forsennate, invero non molto presenti ma sempre apprezzabili. In realtà, dopo i feroci attacchi delle prime mosse, il lavoro strumentale sa anche distendersi verso qualcosa di meno aggressivo ma non per questo meno opprimente, con cambi di tempo perfetti per le screaming vocals allungate di Drac, nuovo entrato in formazione che si amalgama senza intoppi con lo stile sinistro presentato dalla band. Questa crudezza generale mostrata nel suono del disco, si riflette in un naturale affievolimento della sezione sinfonica e nelle situazioni dove i normali strumenti vengono affiancati da partiture supplementari: in questi frangenti, sembra venga strozzata in definitiva una venatura più articolata che sopperisce alla semplicità della parte metal, insistendo quindi si sulle sfumature più brutali ma finendo per relegare ad un ruolo troppo circoscritto le altri parti in gioco. In termini di produzione, “Age Of Capricorn” mantiene una grana spessa e compatta che si avvicina serenamente al tipo di suono richiesto da un disco come questo, capace di scorrere fluente, pur senza particolari colpi di scena, nel corso dei suoi quarantacinque minuti di durata. Qualche canzone avrebbe potuto essere scorciata nelle strutture per risultare meno prevedibile, ma si capisce comunque l’intento di creare delle lunghe composizioni che possano trasportare sensazioni epiche e maestose e non solo violente lungo l’album in un unione un po’ stridente ma riuscita. Quel che rimane a fine ascolto comunque, è la sensazione di aver ascoltato del materiale studiato, costruito con sapiente esperienza e raffinato nel tempo da una lunga carriera nel settore che consente a “Age Of Capricorn” di porsi come uscita di interesse per tutti gli amanti di black metal classico.