ARMORED SAINT – Symbol Of Salvation

Pubblicato il 11/07/2016 da
voto
9.5
  • Band: ARMORED SAINT
  • Durata: 00:57:00
  • Disponibile dal: 14/05/1991
  • Etichetta:
  • Metal Blade Records
  • Distributore: Audioglobe

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Nasce nel dolore, finisce in gloria e sfuma via nel rimpianto “Symbol Of Salvation”. Quarto disco degli Armored Saint, a posteriori non lo si può che ammirare e commentare quasi con stupore, pensando alla mole di idee, ingegno, anthem intramontabili ivi contenuti, che non gli sono bastati per diventare un classico immortale nell’immaginario collettivo. Parliamo di un metal purissimo, visitato e celebrato in ogni sua derivazione durante un percorso nervoso e ricco di svolte, spaziando all’interno di tutto quanto la musica dura avesse offerto fino a quel momento, in anni in cui essere una metal band senz’altri suffissi a caratterizzarla diventava già un peso – siamo nel 1991 – e per il Santo iniziava a farsi strada la sensazione di non essere capito a sufficienza e di non avere mai la fortuna dalla propria parte. Perché “Symbol Of Salvation” arriva dopo altri tre album splendidi ma dal successo molto relativo, di cui diventa summa, sintesi ed amplificazione, termine ultimo di un’evoluzione molto personale e non imitata da altri colleghi. Hard rock, blues, un certo calore ‘latino’, un’idea ritmica tutta loro, hanno fin da “Delirious Nomad” portato John Bush e compagni distanti dalla normale concezione di power americano, del quale poteva essere uno dei suoi capolavori il micidiale esordio “March Of The Saint”. Da lì, i Nostri hanno imboccato altre strade, senza guardarsi indietro o di lato, guidati da un trio di talenti – il singer, poi negli Anthrax, il bassista Joey Vera, futura colonna dei Fates Warning, il genio della sei corde Dave Prichard – capaci di lavorare in squadra perdendo nulla del proprio estro personale. Arriviamo allora a “Symbol Of Salvation” e tocchiamo con mano il dolore di cui si parlava in principio, rappresentato dalla tragedia insostenibile della leucemia di Prichard, che riuscirà a partecipare a parte del songwriting ma sarà alla fine battuto dalla malattia e morirà, alla prematura età di ventisei anni, il 28 febbraio 1990. Una perdita durissima, per quella che era una delle menti del gruppo, personaggio che col suo stile inconfondibile aveva marchiato le pubblicazioni precedenti e contribuito in maniera decisiva a dare l’impronta al sound dei losangelini. Pur scossi dalla situazione e con un futuro nebuloso davanti, gli altri membri della formazione non desistono e reclutano nuovamente Phil Sandoval, in line-up fino a poco dopo l’uscita di “March Of The Saint” e fratello del batterista Gonzo. Intrappolati in questa realtà di caos, martellati di pressioni da parte di una casa discografica che voleva a tutti i costi l’uscita del disco, lo sconforto di aver perso un caro amico, gli Armored Saint reagiscono da fuoriclasse assoluti. La disperazione si tramuta in rabbia, l’amarezza in grinta, la grande cultura musicale dei musicisti coinvolti li porta a osare ancora più che in passato, dando una speziatura nuova a una materia consolidata nei tratti fondamentali. Due i brani-icona di “Symbol Of Salvation”: il primo è il graffiante avvio di “Reign Of Fire”, una cavalcata sensazionale di power e thrash saldati ad alta temperatura, aperta da un crescendo chitarristico e vocale da brivido, disseminata di filler chitarristici spettacolari e portata a vette di potenza inattaccabili dallo screaming sferzante di un Bush nel pieno della maturità. La seconda è la pseudo-ballad, commuovente e roboante assieme, di “Last Train Home”, che evidenzia le profonde radici hard rock del combo senza indulgere in melodie troppo leggere, incastonando la tristezza di fondo del testo in un’interpretazione vigorosa ed energica. Dietro, si celano gemme che andrebbero assolutamente riscoperte: su tredici tracce, ad esclusione della breve strumentale “Half Drawn Bridge”, nulla andrebbe trascurato. L’amore per il ritmo e il tambureggiare seducente di pelli e basso dà sapore a una emblematicamente titolata “Tribal Dance”, se vogliamo uno spaccato di crossover o del new metal che verrà calato nel metal vero e proprio. Si connotano di una musicalità da America profonda, guardando al passato e non dimenticandosi il presente, “Dropping Like Flies” e soprattutto ”The Truth Always Hurts”, così leggera che sarebbe potuta piacere anche a degli ZZ Top su di giri. Ma è nella seconda metà dell’album che per chi scrive avviene il vero cambio di marcia. Prima, con le mutazioni emotive di “Another Day”, delicata all’inizio, orgogliosa e devastante nel finale. Quindi, con fucilate implacabili, segnate da muri chitarristici ruvidi e compatti, impreziositi da giostre di solismi e stacchi dirompenti di alta scuola. L’alternanza fra riff thrasheggianti, midtempo irrequieti e dinamici grazie al funambolismo di Vera, attimi di calma gravida di attese, uniti dalla forza espressiva e mutevolezza delle linee vocali di Bush, portano allo scoppiettare della title track, di “Warzone”, di “Burning Question”. Alla casella numero nove c’è invece uno degli attacchi più belli di sempre, dentro e fuori dal metal classico o come lo si voglia definire, quello di “Hanging Judge”. L’entrata di una chitarra, il raddoppio del riff da parte dell’altra, un breve assolo, il volume che cresce di pari passo alla furia di Bush, è tutto perfetto e appagante: l’incrocio dei solo è delizioso, anche privi di Prichard gli Armored Saint non avevano perso niente della loro magia, onorando al meglio la memoria dello sfortunato chitarrista. Un altro pezzo articolato e molto fine come “Tainted Past” e la cattivissima “Spineless” chiudono al meglio uno dei più grandi dischi heavy metal di sempre. Non è diventato ‘importante’ e influente come altri, non è stato capito del tutto né all’epoca dell’uscita né in seguito, eppure se lo valutiamo solo per i contenuti, pochi masterpiece possono stare alla sua altezza. “Symbol Of Salvation” è un capolavoro immortale.

TRACKLIST

  1. Reign of Fire
  2. Dropping like Flies
  3. Last Train Home
  4. Tribal Dance
  5. The Truth Always Hurts
  6. Half Drawn Bridge
  7. Another Day
  8. Symbol of Salvation
  9. Hanging Judge
  10. Warzone
  11. Burning Question
  12. Tainted Past
  13. Spineless
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