7.5
- Band: ARRAYAN PATH
- Durata: 01:04:16
- Disponibile dal: 09/12/2022
- Etichetta:
- Pitch Black Records
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Gli Arrayan Path hanno realizzato dischi con una certa continuità nel corso degli anni, nonostante vari impegni con altre band, tra cui in particolare quelli del cantante Nicholas Leptos con i Warlord del compianto William Tsamis. Ciò magari ha comportato tuttavia una qualità dei dischi un po’ altalenante: pensando ai più recenti, si è passato dal buon “Chronicles Of Light” al valido ma non del tutto convincente “Dawn Of Aquarius”, poi al doppio “Archegonoi” e infine al deludente (almeno in parte) “The Marble Gates To Apeiron”. Con questo nuovo “Thus Always To Tyrants”, la band sembra invece essere riuscita a mettere tutti i tasselli al proprio posto, realizzando un buon disco, dove tutto sembra funzionare al meglio.
L’album, intitolato “Thus Always To Tyrants” è un vero e proprio concept, ispirato alla figura di un antico re cipriota di nome Evagora, quindi diciamo che in questo caso i fratelli Leptos e compagni si sono ispirati a una figura storica del proprio Paese. Lo stile è caratterizzato da un ottimo power/prog, dove ci sono senz’altro influenze di varie band, tipo Rhapsody Of Fire, Royal Hunt o Angra, ma il gruppo cipriota riesce comunque ad imprimere un proprio marchio di fabbrica, con belle orchestrazioni, cori epici, ritornelli melodici e un songwiriting incisivo e dinamico, in grado di spaziare tra diverse atmosfere, esaltando al meglio i vari passaggi del concept.
L’avvio della tracklist è subito notevole con un brano come “Oh Dark Tears (Aftermath)”, ma prosegue senza mai conoscere cali di tensione nè filler, passando per altre validissime tracce, tra le quali menzioniamo “The Battle Of Cnidus”, “Crossing Over To Phoenicia”, “Raid Of The Achaemenids”, con i suoi inserti arabeggianti e “Of Royal Ancestry”. Nicholas, dal canto suo, è un cantante eccezionale, ormai tra i migliori in questo genere e il fatto di dedicarsi con maggiore impegno nuovamente al gruppo da lui fondato probabilmente ha infuso nuovo ardore e grinta sia in lui, davvero in forma smagliante, che nel resto della band. Inoltre, il lavoro è arricchito dalla presenza di diversi ospiti (principalmente per assoli di chitarra) come Gary Wehrkamp (Shadow Gallery), Enzo Donnarumma (Enzo And The Glory Ensemble), Paolo Viani (ex Warlord), Louis Syrimis (Zivanished, Infected Syren), Harrys Pari (Minus One), Slava Selin (che ha anche prodotto l’album), Simone Mularoni (che ha anche curato il mixaggio e il mastering), nonchè la musicista di lira Christina Polycarpou.
Un album dunque che segna un buon ritorno per gli Arrayan Path e li rilancia con forza come una band di valore e ormai possiamo dire anche di grande esperienza. Si evidenzia, infine, che la versione in CD comprende un paio di tracce bonus.