6.0
- Band: ARSONISTS GET ALL THE GIRLS
- Durata: 00:38:56
- Disponibile dal: 17/07/2011
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: EMI
Spotify:
Apple Music:
L’uscita del precedente album in studio degli Arsonists Get All The Girls ci aveva lasciato buone, anzi buonissime impressioni. Il disco risultava dinamico, divertente, con molte influenze e raramente banale. Influenza principale dei ragazzi sono gli Horse The Band, con queste tastiere suonate a mo’ di suoneria di videogioco. Tuttavia i ragazzi sono riusciti a ritagliarsi una propria personalità, rendendo il suono più vario, che non facciamo fatica a definire progressive a tratti. Non sapevamo cosa aspettarci esattamente da “Motherland”, ci saremmo anche “accontentati” di un album fresco e ispirato come il suo predecessore, d’altra parte chi l’ha detto che si debba sempre e per forza cercare un’evoluzione o un cambiamento quanto il sound di una band è formato da una serie di ingranaggi che girano a meraviglia? Dispiace dirlo, ma “Motherland” è un gradino sotto rispetto al suo predecessore. Intendiamoci, non parliamo di un disco completamente da buttare, anzi, “Motherland” è un bel lavoretto, ben suonato, prodotto in maniera professionale e in linea di massima lo si ascolta più che volentieri. E’ che in generale si sente la mancanza di qualcosa, forse l’indole fracassona e festaiola ha perso un po’ di spontaneità, forse gli interventi tastieristici sono un po’ troppo marcati, forse si tratta semplicemente un calo di ispirazione nel songwriting in generale, che sembrerebbe stavolta essersi incentrato più sullo spingere il più forte possibile sull’acceleratore, o sullo stupire con cambi di tempo e di atmosfera che ottengono il risultato di disorientare l’ascoltatore più che di sorprenderlo. Avendo apprezzato i precedenti lavori della band, dispiace molto definire questo un mezzo passo falso, sebbene si stia parlando sulla carta di un album che non è assolutamente da buttare. Certo, è necessario correre ai ripari onde evitare di precipitare in un limbo di band che sfornano album fotocopia e rimangono nell’anonimato.