ART OF SILENCE – The Journey

Pubblicato il 15/03/2023 da
voto
7.0
  • Band: ART OF SILENCE
  • Durata: 00:42:34
  • Disponibile dal: 09/01/2023
  • Etichetta:
  • Vomit Arcanus Productions

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Direttamente da Milano, i nostrani Art Of Silence, qui al loro secondo lavoro in studio dopo oltre tredici anni di silenzio, propongono un genere che viene descritto dalla band come un punto di incontro tra influenze affini al thrash e al power metal, con in più una nettissima componente melodic death metal dallo stile non così distante da quello degli svedesi Amon Amarth, con quindi molte melodie dal retrogusto battagliero ad ergersi su uno sfondo ritmico aggressivo, ma comunque gestibile anche dagli ascoltatori meno ferrati sulle sonorità estreme; nonché con una voce growl invero piuttosto simile a quella del buon Johan Hegg.
La line-up peraltro non è composta unicamente da musicisti sconosciuti, in quanto tra le sue fila troviamo l’ex-Hellstorm Cristiano Carpegna, l’attuale membro dei Mechanical God Creation Francesco Calligari e persino il mitico Marzo Lazzarini, attualmente attivo in numerosi progetti dal piglio internazionale, come gli Hell In The Club e i Secret Sphere.
La stesura della scaletta di questo “The Journey” risale a quasi dieci anni fa, qualche tempo dopo l’uscita dell’esordio “When Nature Storms”, stando a quanto dichiarato dai membri coinvolti; essi sembrano voler chiudere, in un certo senso, un cerchio artistico, e questo ci incuriosisce non poco.
A differenza dei vichinghi più noti del panorama, i Nostri danno tuttavia molto spazio all’utilizzo di voci pulite e di riff dal retrogusto quasi ottantiano, mantenendo così ben saldo il piede nel territorio classico e rendendo la propria proposta musicale una sorta di punto di incontro tra i sopracitati Amon Amarth e gli statunitensi Iced Earth. La iniziale “Twilight Of The Gods” in quasi otto minuti mette bene in evidenza questa dualità stilistica, aumentando però la dose di ispirazione svedese nella successiva “The Dawn Of Battle”, che con un po’ di fantasia potrebbe quasi apparire proprio come un pezzo del quintetto di Stoccolma, ad eccezione degli inserti puliti collocati in concomitanza del ritornello. Viceversa, “Maelstrom Downfall” pare quasi un pezzo suonato da Jon Schaffer, ma interpretato da un cantante death metal con risultati più convincenti di quel che ci aspettavamoo inizialmente.
Col trascorrere di una tracklist tutto sommato abbastanza breve, resa più corposa dalla durata dei singoli brani, si continua a menare le mani con notevole veemenza senza perdere di vista un comparto melodico con pochi guizzi, ma comunque funzionale allo scopo, anche se forse si sarebbe potuto fare qualcosa di più sul fronte della varietà. In “Redemption In Blood” spicca l’utilizzo dei blastbeat, mentre “The Flag Of Supremacy” è praticamente un pezzo death metal con tutti i crismi, seppur anch’esso con delle parentesi in cui emerge la timbrica più pulita del sopracitato Cristiano, che onestamente avremmo sperato di sentire in misura maggiore nel corso dell’ascolto, in quanto si tratta potenzialmente di un vero e proprio tratto distintivo, su cui investire in futuro.
La scelta di rendere la title-track una sorta di intermezzo epico e dai tratti folk potrebbe far storcere il naso a qualcuno, ma riteniamo si tratti di una scelta artistica con il suo perché, visto che a suo modo funge da intro per la conclusiva suite “Far Beyond The Ocean”, dalla durata superiore agli otto minuti abbondanti e decisamente più malinconica rispetto alle precedenti. Anzi, la definiremmo la più ‘melodic death’ del pacchetto.
In conclusione, ammettiamo di esserci divertiti in compagnia di questo “The Journey” e degli Art Of Silence, che comunque han saputo mettere la giusta dose di violenza e melodia in un prodotto che a prima vista potrebbe quasi passare inosservato. Le nostre critiche riguardano principalmente un’eccessiva somiglianza in determinati pezzi con quanto fatto da realtà più note, una quantità di brani che poteva pure essere leggermente maggiore e, soprattutto, un’identità musicale ancora da definire appieno: diciamo questo perché, ascoltando l’album, abbiamo più volte avuto una sensazione di ondivago, con alcune trovate potenzialmente vincenti non completamente integrate nel sound e su cui sarebbe bene i ragazzi si focalizzassero, così da poter dare una riconoscibilità alla propria proposta. Inoltre, una copertina più curata e appariscente potrebbe risultare più accattivante per i potenziali ascoltatori.
Parecchio materiale su cui lavorare insomma, ma la grinta c’è tutta e anche la capacità di scrivere ottime canzoni, fomentanti e nel contempo orecchiabili. La nostra speranza è che la band possa avere ancora voglia di impegnarsi in futuro, malgrado il trascorrere degli anni abbia portato i singoli membri sulla propria strada già da tempo.

TRACKLIST

  1. Twilight Of The Gods
  2. The Dawn Of Battle
  3. Maelstrom Downfall
  4. Redemption In Blood
  5. The Flag Of Supremacy
  6. The Journey
  7. Far Beyond The Ocean
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