ARTHEMIS – Black Society

Pubblicato il 08/07/2008 da
voto
7.5
  • Band: ARTHEMIS
  • Durata: 00:46:07
  • Disponibile dal: 11/07/2008
  • Etichetta:
  • Scarlet Records
  • Distributore: Audioglobe

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Gli Arthemis sono attivi dal 1994 e da allora hanno pubblicato quattro album, cinque con questo nuovo “Black Society”. Se all’estero, soprattutto in Giappone, la band gode di un buon successo, in Italia fatica ad uscire da quel territorio underground che le sta sempre più stretto. Quattro musicisti dalle indiscutibili qualità tecniche che nel corso degli anni sono ulteriormente migliorati e maturati, come il nuovo lavoro palesa in ogni sua nota. Il sound del gruppo è mutato progressivamente e ora evidenzia varie influenze, tra cui il classic melodico, l’hard rock, il prog e qualche leggera punta di thrash nel riffing. Il risultato è un disco fresco, ispirato e molto curato in ogni aspetto, produzione compresa. Quello che valorizza “Black Society” è la sua versatilità, con brani vari e dinamici che non stancano l’ascoltatore ma, anzi, guadagnano spessore col tempo. Starete forse pensando al solito protezionismo che la stampa italiana tende a praticare con le band nostrane ma così non è. Sempre se apprezzate il metal melodico, vi basterà dare un ascolto ai primi tre pezzi del disco per rendervi conto che non si tratta della solita minestra riscaldata. “Fright Train”, brano hard rock/metal dal grande tiro, “Angels In Black”, lento emozionante ma tutt’altro che semplice o canonico, e la più riffata e veloce “Electri-Fire”, compongono infatti un trio assolutamente rappresentativo delle qualità degli Arthemis. Da sottolineare anche “Escape” con il suo riffing deciso e la sua bella apertura melodica sul ritornello accompagnata da un ottimo uso delle backing vocals, la più lunga variegata titletrack e “Let It Roll”, brano hard n’ heavy più semplice e diretto. La voce di Alessio Garavello è sempre convincente e precisa anche sulle tonalità più alte, il lavoro alle chitarre dimostra una vivida ispirazione e anche la sezione ritmica non è da meno. Il disco, sebbene non si possa ancora parlare di capolavoro, è qualitativamente ben sopra la media, non presenta cali di tono evidenti ed è veramente difficile dire quali siano i brani migliori del lavoro. Non c’è storia che tenga, gli Arthemis sono una formazione in crescita e speriamo che continuino a progredire in questo modo. Nel frattempo date un ascolto a “Black Society” e vedrete che le belle sorprese non arrivano sempre e solo dall’estero.

TRACKLIST

  1. Fright Train
  2. Angels In Black
  3. Electri-Fire
  4. Medal Of Honour
  5. Escape
  6. Black Society
  7. Mechanical Plague
  8. Let It Roll
  9. Zombie Eater
  10. Mr. Evil
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