7.0
- Band: ARTHEMIS
- Durata: 00:43:41
- Disponibile dal: 07/04/2017
- Etichetta:
- Scarlet Records
- Distributore: Audioglobe
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Gli Arthemis sono un gruppo ormai con una discografia di tutto rispetto, se si considera che questo loro nuovo disco, intitolato “Blood – Fury – Domination” è il loro ottavo studio album, ma va ricordato altresì come fossero già trascorsi ben cinque anni dal precedente “We Fight”. Ci siamo accostati all’ascolto di questo lavoro dunque con una certa curiosità, anche per riscontrare se vi potessero essere elementi di novità nel loro stile. In linea di massima possiamo dire che gli Arthemis hanno optato per un approccio molto diretto, con un sound molto fresco e moderno, che tuttavia non rinuncia ad elementi più classici, riscontrabili specialmente in diversi dettagli: giusto per fare qualche esempio, potremmo citare i cori di “Dark Fire” oppure il fatto che ogni tanto traspaia qualche pregevole spunto neoclassico nello straordinario ‘chitarrismo’ di Andrea Martongelli. I refrain sono molto melodici ma appaiono ispirati nella forma più all’alternative che non al classico heavy/power. In generale, “Blood – Fury – Domination” è, d’altronde, un disco alquanto vario e ricco di spunti interessanti: niente male, tra le altre cose, ad esempio, gli accenni thrash di “Warcry” o la ritmica latineggiante (che fa un po’ Sepultura) di “Firetribe”. Tra le tracce di punta del disco, meritano però menzione speciale soprattutto i brani di apertura: pezzi quali “Undead”, “Black Sun” e “Blood Red Sky”, rappresentano, infatti, un ottimo punto di partenza per introdurre l’ascoltatore nelle dinamiche e nel sound dell’album. E’ un po’ infelice, per la verità, la collocazione della ballata “If I Fall”, posta a nostro avviso troppo presto nella tracklist, con il risultato di spezzare un po’ il ritmo. Tuttavia, il prosieguo del disco è senz’altro molto valido e riesce ad essere sin da subito nuovamente trascinante. C’è anche da dire che, probabilmente, questo loro approccio stilistico potrebbe non entusiasmare gli amanti delle sonorità più classiche e, oltre a questo, ad essere sinceri non ci sentiamo di sbilanciarci nel dire che “Blood – Fury – Domination” rappresenti il definitivo (e, aggiungeremmo, ormai tanto atteso) capolavoro della band veronese: piuttosto, siamo propensi a considerarlo ‘l’ennesimo’ (e ci teniamo ad evidenziare questo aggettivo) buon disco della loro carriera, perchè bisogna riconoscere agli Arthemis il merito di aver cercato sempre di spingere un po’ più in là quelle che possono essere le proprie capacità espressive, nell’ottica di una naturale e sincera evoluzione del proprio percorso artistico, evitando di riciclarsi o di essere autoreferenziali. Quest’album rappresenta dunque un ulteriore, importante, tassello nella loro discografia, che riteniamo incontrerà i favori di chi li segue da tempo ma che sicuramente consentirà alla band di acquisire tanti nuovi ammiratori.