6.5
- Band: AS I LAY DYING
- Durata: 00:43:24
- Disponibile dal: 04/05/2010
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
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As I Lay Dying – “The Powerless Rise” sottotitolo – la spersonalizzazione di una band, atto II. Gli statunitensi danno alle stampe il quinto album della loro carriera dopo quel “An Ocean Between Us” che ci aveva lasciato un po’ amaro in bocca, specie per via di questo nuovo bassista alle prese con clean vocals a dir poco discutibili. Questo ultimo capitolo è il naturale proseguo del nuovo corso della band che, purtroppo, perde contatto con la propria personalità e si omologa ad una schiera di band simil Caliban o Killswitch Engage. Anche in “The Powerless Rise” rimarchiamo, stavolta in maniera ancor più pesante, come il vero punto debole del disco (e a questo punto della band in generale) siano queste parti vocali in pulito, ad opera, lo ricordiamo, del nuovo bassista Josh Gilbert entrato a far parte degli As I Lay Dying probabilmente più in veste di secondo cantante che altro. Se da un punto di vista prettamente strumentale le canzoni poggiano su strutture solide e ben congegnate, fluide e tecnicamente ineccepibili, tutta l’adrenalina sprigionata dalle furiose urla di Lambesis e dalle sfuriate della triggeratissima batteria di Jordan Mancino, si dissolve in una nuvola di fumo quando irrompono questi banalissimi e zuccherosi ritornelli. Prendiamo ad esempio tracce come “Vacancy” o “Parallels”: canzoni che su ritmiche serrate sciorinano riffi affilati e potenti, perdono automaticamente di credibilità dopo soltanto un minuto circa, quando compare come un fulmine a ciel sereno la stridula vocina di Gilbert. Un vero peccato perché senza quegli assurdi vocalizzi avremmo parlato di episodi realmente degni di nota. Ora, ci sembra doveroso prendere in considerazione il fatto che suonare metal core nel 2010 non deve essere semplice: questo genere, nel corso degli ultimi anni, ha detto tutto e il contrario di tutto, lo abbiamo sentito contaminato con qualsiasi altro genere, lo abbiamo sentito tecnico, veloce, rallentato, allegro, triste, e chi più ne ha più ne metta. In tutto questo consideravamo gli As I Lay Dying una delle band più meritevoli nel suo genere, capaci di mischiare in maniera credibile melodia e violenza senza risultare eccessivamente mainstream, ma arrivando alle orecchie di molti senza uno smodato utilizzo di abusati ritornelli… “The Powerless Rise” è un disco che, sia chiaro, nel suo genere non è brutto e siamo sicuri che i fan se lo faranno piacere, ma certamente in molti converranno con noi che i tempi di “Frail Words Collapse” o di “Shadows Are Security” sono piuttosto lontani.