7.0
- Band: AS THEY BURN
- Durata: 00:36:07
- Disponibile dal: 19/02/2013
- Etichetta:
- Victory Records
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Attention, s’il vous plait; les jeux sont faits, rien ne va plus! Fanno le cose in grande stile, stavolta, i parigini As They Burn, aiutati dalla sapiente promozione della Victory Records, che li sta spacciando in giro come la next big thing in ambito death-post-metalcore, e dal gigante lavoro in consolle del noto Jason Suecof. Il nuovo album “Will, Love, Life”, a cui seguirà un mastodontico tour per il globo, sembra proprio essere il perfetto trampolino di lancio per una formazione che, almeno in buona parte, possiede diverse caratteristiche per riuscire nell’impresa che la label del bulldog attende con impazienza. Francesi di nascita ma di estrazione multietnica – uno dei due chitarristi si chiama Fabio Meschini e tre componenti su sei sono di colore – gli As They Burn si mettono stilisticamente di traverso fra più correnti del metallo moderno, lasciando spazio anche per qualche estemporanea vocals di richiamo leggermente hip-hop/nu-metal, mescolanza richiamata anche e soprattutto dal look del gruppo. Partendo da solide basi metal-core/modern metal, i ragazzi ci aggiungono da una parte l’imprevedibilità, le ripartenze ed il groove del death-core, dall’altra le atmosfere epiche e apocalittiche di certa scena post e/o djent, influenza che deve buona parte della sua presenza, oltre che al riffing sempre azzeccato della coppia d’asce Arinosy/Meschini, alle tastiere ridondanti e ottime di Bastien Jacquesson, in grado di dare profondità e spessore a composizioni già di per loro discrete. Il vocalist Kevin Traoré sfodera una prestazione rimarchevole in ogni occasione, urlando, recitando, ansimando e spaccandosi i polmoni in una performance da incorniciare – sentite l’intensità della conclusiva “Sons Of Shiva” e capirete. La presenza delle keyboard avvicina gli As They Burn anche ai Chimaira ed in effetti si tratta di un buon paragone, sebbene la ricerca della melodia e del colpo ad effetto siano più marcate nel combo europeo. Il brano “Dream Collapse” è stato scelto come lancio dell’album, ma non ci sembra tanto meglio di un qualsiasi pezzo standard degli As They Burn; piacciono di più, infatti, “When Everything Falls Apart”, la già citata “Sons Of Shiva” e l’impeccabile “Origin”. Un ascolto più che piacevole, dunque, per le vostre orecchie, grazie ad un pacchetto di tracce che hanno anche il pregio di diventare sempre più definite e riconoscibili man mano che si procede nelle fruizioni. Bravi, questi cugini dei sobborghi parigini, li seguiremo con attenzione; sempre che non siano loro ad esplodere prima commercialmente…