5.0
- Band: ASCENSION OF THE WATCHERS
- Durata: 01:12:27
- Disponibile dal: 19/02/2008
- Etichetta:
- 13th Planet Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
Anno 2002: un fan dei Fear Factory, già deluso dal consistente calo qualitativo di “Digimortal”, apprende della fuoriuscita di Burton C. Bell dal gruppo. Il singer, la cui voce è marchio di fabbrica della formazione, pubblica sul web, dopo poco tempo, i primi pezzi del suo nuovo progetto Ascension of the Watchers, lontanissimi dallo stile della Fabbrica della Paura. Deluso dalla nuova direzione intrapresa, il fan comunicò il suo dispiacere tramite email, e con sommo stupore, la missiva trovò presto risposta: “Sei tanto veloce nel giudicare quanto vigliacco da non firmarti col tuo vero nome, vero? Nella vita non bisogna mai guardarsi indietro, bisogna guardare al futuro! Burton”. Due settimane dopo, Bell tornava nei Fear Factory. Oggi il progetto Ascension Of The Watchers torna a vivere (dopo l’EP autoprodotto “Iconoclast”) e vede la luce “Nominosum”, registrato col collaboratore John Bechdel alle tastiere e pubblicato dalla 13th Planet Records di Al Jourgensen (Ministry). Lo stile non è cambiato di una virgola da quelle prime demo, e può essere considerato l’esatto opposto della ferocia veloce, groovy, fredda e chirurgica della band principale del cantante: si tratta principalmente di brani ambient, dove tastiere e synth fanno da padrone e la chitarra (non distorta) si inserisce sporadicamente nelle trame ripetute, dilatate, lentissime e a tratti progressive. Scordatevi l’azione dunque, Burton è sempre mistico, tranquillo, melodico e spesso la sua voce viene effettata pesantemente, aumentando l’effetto goth-industrial delle composizioni, che arrivano anche ad omaggiare Simon And Garfunkel in una versione gotica di “The Sound Of Silence”. Una catarsi spirituale interminabile e faticosissima quella proposta in “Numinosoum” – i brani vanno dai 5 agli 8 minuti – che sarà indigeribile alla quasi totalità dei fan dei Fear Factory. Per i fan della dark wave potrebbe esserci qualche spunto interessante, ma anche parecchi momenti trascurabili.
P.S.: il fan dei Fear Factory, che ci crediate o no, è proprio colui che scrive, e i fatti narrati corrispondono esattamente alla realtà.