6.0
- Band: ASCIA
- Durata: 00:51:28
- Disponibile dal: 29/03/2024
- Etichetta:
- Perpetual Eclipse Productions
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Nati come progetto solista di Fabrizio Monni, già nei sardi Black Capricorn, gli Ascia muovono i propri passi in un doom/stoner di fattura volutamente grezza, istintivo, prendendo come riferimenti nomi quali Conan, High On Fire, The Sword.
Il progetto nasce nel 2019 dalla mente di Monni, che ha riutilizzato i riff scartati dalla band principale (come ci viene detto in presentazione – e non ce ne vogliano gli Ascia, si apprezza l’onestà, ma magari si poteva anche dire diversamente!) con i quali ha composto e suonato in autonomia tre demo.
Da questi demo sono stati estrapolati i pezzi più significativi, rimasterizzati e piazzati su questo debut, a cui si aggiungono “Greenland” e la title-track, composte per l’occasione da una band che nel frattempo è diventata tale (almeno per le sessioni live, con l’aggiunta di Riccardo Atzei, basso e voce, e Matteo Defraia alla batteria): ecco qua “The Wandering Warrior”.
Che dire, per fortuna i riff scartati non erano poi tanto degli scarti, perché alcuni brani sono certamente interessanti – benché non originalissimi – come l’impetuosa “Last Ride” o la sfacciata “Mother Of Wendol”, tutti sicuramente in grado di avere una buona resa dal vivo. Le chitarre sono molto distorte e i tempi piuttosto dilatati, non si gioca tanto su elementi ipnotici o troppo metafisici quanto invece su riff cavernosi e persistenti, chitarre lamentose che fungono da porta a deflagrazioni ben assestate (anche se a volte un po’ scontate) e una roca voce a fare da piatto sottofondo (capace in alcuni momenti di sfoderare qualche asso nella manica, come in “Samothrace”, con una linea interessante che spicca sul resto).
Che l’album sia comunque una sorta di ‘best of’ dai demo si sente: c’è uno scarto tra questi e i due brani inediti, in particolare “The Wandering Warrior”, sicuramente più complessi per quanto concerne la composizione e la struttura, e anche se di contro suonano un po’ più simili a tante altre canzoni del genere, sembrano dei punti di partenza interessanti per un futuro album. Insomma, con questa uscita gli Ascia ci informano della loro esistenza e della loro capacità di scrittura: e le basi non mancano per attirare l’attenzione, staremo a vedere.