ASET – Astral Rape

Pubblicato il 15/09/2023 da
voto
7.5
  • Band: ASET
  • Durata: 00:43:00
  • Disponibile dal: 22/09/2023
  • Etichetta:
  • Les Acteurs De L'Ombre Productions

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Sulla carta, gli Aset incarnano una formula ormai consolidata del panorama underground: supergruppo black metal, vibrazioni cultuali, membri che preferiscono celare la propria identità. Più che il contorno, quindi, il dato che legittima una certa curiosità verso il progetto è la provenienza dei musicisti, che si sa essere in forza a Oranssi Pazuzu e Seth.
L’unione tra l’imprevedibile psichedelia dei finlandesi e la maestosità goticheggiante dei veterani d’Oltralpe prometteva bene fin dal suo annuncio, e infatti “Astral Rape”, album di debutto degli Aset, raccoglie sette brani di ottima fattura. Musicalmente, la proposta gravita da qualche parte tra i Deathspell Omega, gli Schammasch e i Thantifaxath. Quanto alle atmosfere, gli Aset promettono di iniziarci all’occultismo egizio, attingendo ai culti misterici della dea Iside diffusi in area mediterranea fino alla tarda antichità. A differenza di altre band, però, gli Aset non sembrano aver dato troppa consistenza al loro concept, affidandolo per lo più all’attitudine quasi ‘sacerdotale’ della voce e ad occasionali parentesi che abbozzano un contesto rituale.
Già il pezzo di apertura “A Light In Disguise”, si presenta come un buon prontuario delle influenze e delle intenzioni del progetto franco-finlandese: pochi secondi di tamburo insistente e di litanie gutturali ci precipitano lungo le architetture di un pezzo complesso ma al tempo stesso carico di pathos. Il ritmo è serratissimo e lo sarà per quasi tutta la durata del disco (con l’eccezione di qualche apertura dall’atmosfera ora solenne, ora primitiva).
L’aura di sacralità è enfatizzata nella successiva “Abusive Metempsychosis”, soprattutto grazie alla già citata performance vocale che sembra levarsi in vere e proprie invocazioni. Bisognerà aspettare a lungo prima di incontrare un altro brano che sembri mettere davvero al centro la vena mistica degli Aset, ovvero fino a “Force Majeur” e alla sua intro dal sapore arcaico.
Basta invece molto meno per notare come “Astral Rape” sintetizzi in modo convincente alcuni caratteri dell’una e dell’altra band di provenienza dei musicisti. Ad esempio, in “New Man For A New Age” ritroviamo l’impatto aggressivo dei Seth, alcuni dei loro riff dall’andamento quasi marziale e suggestive parentesi di tastiera; ma anche la chitarra protagonista degli Oranssi Pazuzu e la loro inventiva caleidoscopica. La tiratissima “Lords Of Illusions”, scelta anche come singolo, rappresenta uno dei momenti più oscuri di un album di per sé cupissimo, ma forse anche uno degli episodi più smaccatamente derivativi. Non molto lontano cade, anche stilisticamente, “Astral Dominacy”, mentre la conclusiva “Serpent Concordat” striscia su un’apertura sinuosa prima di riprendere la furibonda, erratica cavalcata verso l’abisso.
Sulla dissolvenza finale, al termine di tre quarti d’ora di musica ben scritta e ben suonata, si è appagati, ma non stupiti. “Astral Rape” è un bel disco, e gli amanti di un certo genere di black metal atmosferico e ricercato non potranno che apprezzarlo. È un lavoro tutto sommato fresco e mai autocompiaciuto. È anche l’espressione di un progetto che gioca, qualitativamente parlando, nella categoria del miglior professionismo, i cui dettagli lasciati grezzi sembrano indicare tutt’altro che ingenuità.
Rimane però l’impressione di un prodotto un po’ laterale, originale ma non troppo, ispirato ma anche vagamente di maniera. Un buon side-project, insomma, che spicca comunque tra le proposte analoghe attualmente in circolazione.

TRACKLIST

  1. A Light In Disguise
  2. Abusive Metempsychosis
  3. A New Man For A New Age
  4. Lord Of Illusions
  5. Astral Dominancy
  6. Force Majeure
  7. Serpent Concordat
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