6.5
- Band: ASHEN TOMB
- Durata: 00:39:44
- Disponibile dal: 18/10/2024
- Etichetta:
- Everlasting Spew Records
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Colpisce subito per la sua verde copertina, “Ecstatic Death Reign”, il primo full-length degli Ashen Tomb.
Il gruppo death metal finlandese arriva a questo traguardo dopo un EP e uno split che avevano già suscitato un certo interesse all’interno della scena underground. La band affronta quindi l’impegno sulla lunga distanza con una proposta che prova a mantenersi lontana dai cliché più prevedibili, muovendosi in un territorio che abbraccia diverse correnti death metal, combinando influenze piuttosto eterogenee in un sound strutturato e denso.
Il lavoro del quintetto appare in questa sede come una fusione tra certo death metal cavernoso e sepolcrale, riconducibile a quanto avvenuto nell’underground contemporaneo grazie a nomi come Krypts, Funebrarum, Corpsessed o Cruciamentum, ed elementi più riconoscibili e ‘popolari’, con certi uptempo che riportano alla mente i Cannibal Corpse degli esordi, caratterizzati da un sound più arrembante e diretto. Questo curioso mix tra partiture oscure e riff più grotteschi e brutali dona al disco un carattere tutto sommato particolare, potenzialmente capace di attrarre diverse tipologie di ascoltatori all’interno della scena death metal, seguendo vagamente l’esempio dei Bloodbath di metà carriera.
Le influenze multiple che pervadono “Ecstatic Death Reign” si riflettono non poco nella struttura dei brani, che risultano spesso complessi e lontani dalla forma canzone tradizionale. Ogni traccia è un mosaico di riff che si sovrappongono, tra momenti di pura furia e altri più atmosferici e contemplativi, secondo una personale logica che dall’esterno non si è del tutto in grado di afferrare.
Questo approccio rende inoltre i pezzi piuttosto lunghi, con durate che si aggirano tranquillamente sui cinque/sei minuti, per un’impressione che sa più di caos controllato che di tendenze progressive.
Tra le tracce più riuscite c’è sicuramente “Cave of Staring Eyes”, che spicca per la sua capacità di catturare l’attenzione dell’ascoltatore grazie a uno sviluppo fluido e avvincente. Qui la band riesce a ben bilanciare passaggi di aggressione e violenza con derive più riflessive, dimostrando un certo gusto su entrambi i lati.
Guardando invece alla tracklist nel suo insieme, il disco non è privo di ingenuità, come può succedere con realtà ancora agli inizi: ci sono alcuni passaggi che sembrano più che altro riempitivi e talvolta la varietà delle influenze rischia di creare un’esperienza frammentata. In ogni caso, ciò non toglie che “Ecstatic Death Reign” rappresenti un discreto primo passo, soprattutto se si pensa alla visione di fondo e ad alcuni brani che indubbiamente svelano un certo potenziale.
Se riusciranno a perfezionare la loro formula e a dare ulteriore coerenza alla proposta, gli Ashen Tomb potrebbero diventare una solida presenza nella scena underground. Per ora, il disco si rivolge con facilità agli appassionati del death metal underground odierno, promettendo buone cose per il futuro.