7.0
- Band: ASHES OF ARES
- Durata: 01:00:21
- Disponibile dal: 21/01/2022
- Etichetta:
- ROAR! Rock Of Angels Records
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Mentre il loro ex compagno di merenda collabora ‘alacremente’ con la giustizia, la vera voce degli Iced Earth, Matt Barlow e Freddie Vidales, bassista della band americana dal 2008 al 2012, tornano in azione con il personalissimo progetto targato Ashes Of Ares. Dopo il valido ed omonimo esordio del 2013 ed il meno entusiasmante “Wall Of Souls” di quattro anni fa, il duo statunitense apre nuovamente i battenti dell’heavy più poderoso con il qui presente “Emperors And Fools”: una dozzina di brani in cui ritmi incalzanti e spediti fanno rima con episodi più cupi e pesanti, alternando malinconiche melodie ad inni metallici ariosi e trascinanti, rasentando l’ora esatta di musica. L’impressione che si estende lungo tutti e dodici i pezzi è comunque quella di un lavoro prodotto esclusivamente dalla genuina passione sviscerata dai due protagonisti nei confronti del metal in generale, senza chissà quale ulteriori pretese mediatiche o commerciali. Percezione confermata proprio dalla qualità esecutiva messa in campo da entrambi i musicisti; un vero peccato se si pensa alla sorte (temporanea?) avvenuta in seno alla loro ex band, in seguito alle vicende del recente passato accorse a Mr. Schaffer.
Da parte sua Barlow, superato quota cinquanta candeline, dimostra ancora una volta di possedere un’ugola in gradi di abbinare potenza ed armonia (“I Am The Night” e “The Iron Throne” da una parte, la title-track, “What Tomorrow Will Bring” e “Gone” dall’altra ad esempio delle due armi vocali). E ad accompagnare l’operato della coppia Barlow-Vidales segnaliamo la prestazione, altrettanto rocciosa, dell’ex Nevermore Van Williams, non più ufficialmente nella band ma presente dietro alle pelli in tutti e tre i dischi rilasciati dagli Ashes Of Ares. A proposito di collaborazioni, giusto per rimanere in tema Iced Earth, indovinate chi appare dietro al microfono proprio nell’ultimo pezzo “Monster’s Lament”? Undici minuti vorticosi, repentini e misteriosi durante i quali il timbro baritonale di Matt incontra le linee più taglienti ed affilate di Tim ‘Ripper’ Owens, di nuovo on air dopo l’esordio con i KK’s Priest. Un pezzone da undici minuti che chiude un “Emperors And Fools” dove la produzione, purtroppo, non spicca tra gli elementi di spessore, penalizzando soprattutto la prova sonora delle sei corde di Vidales, alle prese (come già avvenuto nei due precedenti album) anche con le parti riservate al basso. Un disco comunque onesto e, come detto, granitico e genuino anzi, volendo fare un confronto a 360°, con le ultime uscite degli Iced Earth e con l’esordio dei menzionati KK’s Priest, ci sembra che questo terzo episodio firmato Ashes Of Ares sia quello che convinca maggiormente.