
4.5
- Band: ASKING ALEXANDRIA
- Durata: 00:42:45
- Disponibile dal: /03/2011
- Etichetta:
- Sumerian Records
Proveremo a non infarcire questa recensione con ingiurie, parolacce, bestemmie e cose del genere; vi basti sapere che la proverbiale pazienza di chi scrive questa volta è stata messa in serio pericolo. Appellandoci a tutta l’apertura mentale di cui siamo capaci e cercando di chiamare a raduno tutta l’elasticità mentale che ci permette di ascoltare, e trovare piacevoli, sonorità tutto sommato “easy listening”, sugli Asking Alexandria – spiace per i numerosi fan – non riusciamo proprio a transigere. Proveremo persino ad ignorare e a non commentare le foto dei componenti della band che girano sul web e che, oltre ad essere quanto di “meno metal” ci sia in circolazione, ritraggono parti di loro che mai e poi mai avremmo voluto vedere (foto nudi scattate con il cellulare davanti allo specchio e amenità simili). Limitiamoci quindi a parlare della musica di questi ragazzi: una mera – e ulteriormente spersonalizzata – riproposizione di tutta una schiera di soluzioni adottate e ampiamente abusate da gente tipo Suicide Silence e Attack Attack! che tanto piacciono alle nuove giovani leve di ragazzi sedicenti ascoltatori di un certo genere musicale chiamato metal che, guarda caso, dona il nome a questo portale. Abbiamo quindi una manciata di – scusate il francesismo – pallosissimi riff monolitici che la fanno da padrone per la stragrande maggioranza delle strofe che compongono la tracklist del disco, ritornelli pop di una lagnosità a dir poco disarmante e, come se non bastasse, a mo’ di colpo di grazia, ci troviamo persino tutta una serie di interventi elettronici che, in tutta sincerità, avremmo visto decisamente più appropriati in uno qualsiasi degli “Hit Mania Dance Estate” degli anni ’90. Non è per ottusità, e nemmeno per cattiveria, ma se ascoltate metal da più di cinque minuti, fatevi un favore: girate alla larga da questa roba.