voto
7.0
7.0
- Band: ASSEDIUM
- Durata: 00:58:17
- Disponibile dal: 09/05/2008
- Etichetta:
- My Graveyard Productions
- Distributore: Masterpiece
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Era atteso il secondo album dei milanesi Assedium, soprattutto dopo le buone parole spese sul loro conto da critica e pubblico all’indomani dell’uscita di “Rise Of The Warlords”, il loro debutto di due anni fa. Le coordinate musicali e lo stile sono sempre le stesse, ossia un metal classico ed epico, fortemente legato agli anni d’oro del genere e senza nessun tipo di contaminazione. Qui, inoltre, non troverete certo sinfonie, ritornelloni da stadio o brani catchy alla Hammerfall. “Fighting For The Flame”, rispetto al capitolo precedente, è maggiormente heavy e ancorato alla scena americana, con Manilla Road, Manowar, Warlord e Omen tra le influenze principali. Il sound è oggi più maturo, soprattutto nelle parti sia soliste che ritmiche di chitarra, e i suoni sono ben fatti, ad eccezione di una doppia cassa un po’ troppo invadente sulle parti più tirate. L’apertura è affidata a “Winter Is Coming”, un brano sostenuto di metal classico diretto e incalzante ma che non impressiona più di tanto, almeno rispetto a quello che verrà successivamente. Già la seconda “The Flame” mostra infatti una vena compositiva più efficace, con parti riffate e cadenzate, accelerazioni, cambi di tempo e un ritornello più convincente rispetto all’opener. La successiva “Ivanhoe” è anch’essa ispirata e articolata nella struttura, tra parti più lente ed atmosferiche e cavalcate che evidenziano il lato epic del gruppo. Convincenti anche “White Goddess”, brano più melodico e su sonorità quasi hard che nella parte centrale cambia marcia e ci riporta in territori classic heavy di priestiana derivazione, e “Romanitas”, mid tempo battagliero tra Manilla Road, primissimi Manowar e Maiden. In coda “Where Seawolves Dare”, un altro buon esempio di epic metal dall’incedere solenne con tanto di arpeggi e l’infrangersi di onde posti come sottofondo in apertura e in chiusura del pezzo. La prova di Fils al microfono è molto buona anche se, ad essere proprio pignoli, manca solo un tantino di espressività in più sulle parti meno tirate. Dettagli. “Fighting For The Flame” è quindi un album solido, dinamico e fatto con passione, una buona conferma che la scena epic italiana è in crescita e ha delle ottime leve che in futuro potranno fare ancora meglio.