6.0
- Band: ASTAROTH
- Durata: 00:36:36
- Disponibile dal: 19/11/2005
- Etichetta: Ccp Records
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Per alcuni il tempo sembra esserci fossilizzato, per altri il tempo cambia, radicalmente. Gli austriaci Astaroth sono proprio cambiati, hanno subito negli anni una vera e propria metamorfosi… già, perché se una band suona black metal marcio, ruvido, pieno di elementi thrash poco raffinati, ma poi diventa una symphonic black metal band dal suono potente e pulitissimo, allora proprio di metamorfosi si tratta. Non si può certo dire che gli Astaroth siano dei modaioli, anzi, vanno decisamente contro tendenza; sono infatti pochi i superstiti rimasti ad interessarsi del black sinfonico mentre impazza nuovamente il ‘true black metal’. La nuova veste non calza alla perfezione alla band austriaca, assai convincente con i lavori passati, specie con quello “Sklavengott” in stile Marduk essenziale ma abrasivo. Tutto ora è diverso, tematiche comprese, il songwriting è piuttosto stantìo, un po’ death e un po’ black ma senza mai entusiasmare. L’unico brano veramente valido è quello conclusivo, un po’ pochino da un gruppo che comunque il suo nome l’ha portato in giro già da molti anni. Cattiva soprattutto la scelta di usare i synth in modo troppo banale, cosa che non fa altro che alleggerire ancor di più un album che pretende di essere violento, ma che in fin dei conti non lo è eccessivamente. Il classico album black ‘plastificato’: strano che a dover essere etichettato in questa maniera sia un CD degli Astaroth. Un cambio di rotta non troppo felice.