ASTRONOID – Radiant Bloom

Pubblicato il 02/09/2022 da
voto
7.0
  • Band: ASTRONOID
  • Durata: 00:46:05
  • Disponibile dal: 02/06/22
  • Etichetta:
  • Century Media Records

Spotify:

Apple Music:

Terzo album per gli statunitensi Astronoid, il primo pubblicato per 3DOT Recordings/Century Media Records, che arriva sul mercato con il compito di dare un forma definitiva al sound di questa interessante formazione. All’epoca del debutto, pubblicato nel 2016, gli Astronoid avevano raccolto notevoli consensi, parzialmente raffreddati con l’uscita, tre anni dopo, dell’album omonimo “Astronoid”, che vedeva il gruppo alleggerire il proprio sound, abbandonando i passaggi più aggressivi in favore di sonorità sempre più malinconiche e sognanti e abbracciando pienamente le loro influenze shoegaze. “Radiant Bloom”, da questo punto di vista, si pone come punto di incontro tra i due precedenti lavori, recuperando momenti più graffianti, con tanto di blastbeat, pur confermando pienamente quel sound onirico, luminoso e al tempo stesso sofferto. Il primo nome che ci viene spontaneo accostare agli Astronoid è quello degli Alcest, ma il quartetto americano risulta ancora più levigato nel proprio sound, complice anche una spiccata sensibilità melodica che rende molti passaggi ancora più morbidi. Il lettore, però, non interpreti quest’ultima considerazione come un difetto, anzi, una volta accettato di trovarsi di fronte ad una formazione che con il metal estremo ormai ha pochissimo (anzi, niente) da spartire, sono proprio gli episodi più melodici a far emergere il meglio degli Astronoid. E’ il caso, ad esempio, di “Eyes”, in cui il lavoro alle chitarre di Casey Aylward e Brett Boland trova la sua dimensione ideale, oppure in tutte quelle canzoni in cui l’equilibrio tra le varie anime del gruppo trova una formula vincente, come ad esempio “Sedative”, l’episodio più tirato dell’intero album, “Orchid”, e soprattutto “Human”, in cui la musica sì fa epica e brillante, ricordando in certi momenti il Devin Townsend di lavori come “Epicloud” o “Transcendence”. C’è ancora qualche aspetto che non convince pienamente: la band cerca di dare sfumature diverse alle varie composizioni, ma bisogna dire che l’album finisce per mantenere sempre lo stesso mood, un’alba eterna in cui luci ed ombre si fondono senza mai prevalere l’una sull’altra. A rafforzare questa sensazione c’è la voce di Brett Boland, chiara e perfettamente integrata nella trama musicale, ma poco adatta ad aggiungere colori e consistenze. In generale, comunque, ci sembra che il ritorno degli Astronoid abbia imboccato la strada giusta: tutti e quattro i musicisti hanno capacità tecniche notevoli e il potenziale per creare materiale sempre più dinamico e coinvolgente. Vedremo con il prossimo lavoro se questo equilibrio ritrovato porterà o meno ad un definitivo salto di qualità.

TRACKLIST

  1. Admin
  2. Eyes
  3. Sleep Whisper
  4. Sedative
  5. I’ve Forgotten Your Face
  6. Orchid
  7. Drown
  8. Human
  9. Decades
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.