8.0
- Band: AT THE ALTAR OF THE HORNED GOD
- Durata: 00:36:04
- Disponibile dal: 17/04/2020
- Etichetta:
- I Voidhanger Records
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Sembra saltare fuori dal nulla questo album introduttivo del progetto At The Altar Of The Horned God, sorta di malefico arteficio avvolto dal fumo e dal mistero, presentazione esemplare per un contenuto parimenti fascinoso ed incognito che rende il tutto un indicibile ammasso di musica e spiritualità in grado di rapire nel profondo. A celebrare l’infausta funzione troviamo la figura solitaria di Heolstor, musicista spagnolo impegnato nei Mystagos ed in altre numerose realtà dedite al black metal, che rimane anche in questo caso la radice metal più prepotente nell’alchimia sonica di questo disco, per quanto solamente marginale nell’economia generale del suono di queste preghiere ed invocazioni. L’artista iberico infatti ha curato la predisposizione ed il succedersi dei vari momenti musicali con cura certosina, quasi sovrumana, relegando il ruolo delle chitarre e delle voci distorte ad una funzione assolutamente secondaria, rispetto ai cantici in voce pulita, gli ipnotici droni in sottofondo ed i pattern stordenti realizzati da percussioni naturali ed acustiche dal sapore squisitamente tribale. Come si evince quindi, il contenuto di “Through Doors Of Moonlight” si concentra totalmente sul messaggio, sulla sostanza extrasensoriale ed ineffabile delle sue composizioni, piegando la forma di volta in volta secondo il proprio volere per un risultato sorprendentemente genuino ed affascinante, realmente magico nella maggior parte delle sue evoluzioni. Un’importanza così marcata per l’aspetto meditativo e folkloristico richiama subito alla mente le gesta dei simili Urfaust per esempio, ma sembra impossibile allo stesso tempo non ricondurre molti degli sviluppi ancestrali di questi pezzi ai Dead Can Dance e alla loro eleganza senza tempo; tutte influenze unite da Heolstor secondo un’urgenza a lui superiore, secondo un disegno che sembra superare l’umana concezione e punta a raggiungere una forma di perfezione naturale che celebra l’armoniosa unione di parti antitetiche eppure così perfettamente calibrate in questo disco. Delle sette composizioni in scaletta, solo tre possono essere ascritte direttamente al genere che trattiamo generalmente su questo sito, mentre il resto del suonato e del cantato appartiene ad una mistica fusione di suggestioni arcaiche, fulminanti visioni musicali dedite alla celebrazione della Natura e delle sue forze più oscure, canti di evocazione capaci di risvegliare memorie sopite all’interno della parte più nascosta dell’inconscio. Impossibile parlare di black metal, per quanto atmosferico, riferendosi a “Through Doors Of Moonlight”: troppo riduttivo sarebbe il discorso riguardo ad un opera profonda ed arcana, sfuggente santificazione pagana delle forze oscure della Natura e delle sue antiche divinità.