7.0
- Band: ATAVISMA , VOID ROT
- Durata: 00:31:25
- Disponibile dal: 07/02/2020
- Etichetta:
- Everlasting Spew Records
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Riuniti sotto l’egida dell’Everlasting Spew, Atavisma e Void Rot celebrano il loro amore verso le sonorità più cavernose dello spettro death metal con uno split che, una volta tanto, non si configura come un prodotto messo in piedi alla bell’e meglio o composto da tracce rimaste per una buona ragione nel cassetto. Partono i francesi, già autori di un discreto numero di pubblicazioni (da segnalare il debut album su Memento Mori “The Chthonic Rituals”) e fedeli discepoli della scuola Incantation/Grave che, in tempi non sospetti, ha portato fortuna a gente come Funebrarum e Corpsessed, qui intenti a sondare le tenebre del succitato stile con tre composizioni dall’incedere severissimo e dalle atmosfere crepitanti. Una colata di chitarre slabbrate, ritmiche funeree e growling vocals dall’abisso che va sovente a plasmare un crescendo di tensione ineluttabile, sprofondando poi in voragini doom di cui non è possibile scorgere la fine. Un incipit confortante (a patto ovviamente di essere ‘dentro’ certe sonorità) sublimato dall’entrata in scena dei ragazzi di Minneapolis, i quali danno l’impressione di essere ulteriormente cresciuti rispetto all’EP “Consumed by Oblivion” di un paio d’anni fa. Death/doom come sempre sospeso fra l’approccio vintage dei Nineties e guizzi di visionarietà figli del repertorio dei coetanei Krypts e Spectral Voice, incanalato in brani tanto ruvidi quanto ricchi di stratificazioni e dettagli da scoprire ascolto dopo ascolto. In effetti, basterebbero i sei minuti della loro “Necrotic Deity” (in pratica, i Disembowelement in preda a deliri cosmici) per giustificare l’approfondimento dell’opera, piccola perla che i fan del filone farebbero bene a non sottovalutare. Se appartenete alla categoria, fatevi avanti.