ATRAMENTUS – Stygian

Pubblicato il 01/09/2020 da
voto
8.0
  • Band: ATRAMENTUS
  • Durata: 00:44:40
  • Disponibile dal: 21/08/2020
  • Etichetta:
  • 20 Buck Spin
  • Distributore: Audioglobe

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Fate un bel respiro, riempite i polmoni d’aria fino a sentirli bruciare, poi premete play sul debutto degli Atramentus.
Immergetevi in apnea e spalancate gli occhi nel gelido buio acquifero, pronti a viaggiare in fondali ostici: “Stygian” infatti non è un disco semplice, con i suoi quarantaquattro minuti di suoni dilatati e voci gorgoglianti, nè tantomeno ospitale. Composto di tre tracce – due canzoni compiute ed un intermezzo atmosferico tra esse – e corredato dall’ennesimo, splendido lavoro in copertina di Mariusz Lewandowski (artista dietro agli artwork di”Mirror Reaper” dei Bellwitch e “Cairn” dei Mizmor, solo per citarne due), il disco è la trasposizione musicale dell’eterno peregrinare di un immortale cavaliere senza nome dopo il collasso del Sole e la fine della vita terrestre, tormentato da uno spietato vento gelido e dai ricordi di un passato talmente lontano da sembrare irreale; ineluttabile solitudine, grigi spazi illimitati, insieme con la perenne, affilatissima tortura del freddo più spietato irretiscono durante l’ascolto, lasciando stremati, eppure affascinati da una catarsi che passa attraverso l’annichilimento completo.
La tragica epicità dell’apocalittica saga si sposa perfettamente con la proposta musicale degli Atramentus: un funeral doom lento, inesorabile e senza sbavature, venato di suggestioni dark ambient (inserti campionati, rumori di sottofondo, cori cerimoniali che faranno felici gli apprezzatori di The Ruin Of Beverast e compagnia rituale) e striato di quella ferocia – qui sopita, ma pronta a scattare sul finale del disco con uno stacco tiratissimo – tanto cara al black metal. Se il quarto d’ora abbondante di “Stygian I: From Tumultuous Heavens… (Descended Forth The Ceaseless Darkness)” è un quadratissimo pezzo funeral, con la voce gorgogliante d’oltretomba di Philippe Tougas a mugghiare al centro di un maelstrom di rallentamenti densi come la pece, la lunghissima terza parte “Stygian III: Perennial Voyage (Across The Perpetual Planes Of Crying Frost & Steel-Eroding Blizzards)” dipinge, con la chitarra ora rallentatissima ed ora autrice di assoli trasudanti epica malinconia, un panorama desolato, spazzato da un basso pesantissimo e impietoso come il peggior vento di tempesta.
Non deve stupire la pregevole qualità di questo debutto (sottolineata da una produzione ipogea ed accurata), se si pensa che la mente dietro questo lavico monolite sonoro è quella dell’eclettico Philippe Tougas (Chthe’ilist, Funebrarum, Eternity’s End tra gli altri), che ideò il progetto così come gran parte della musica qui contenuta a cavallo tra 2012 e 2013; solo nel 2018 l’artista del Quebec (territorio che pure crediamo sia all’origine dell’ispirazione per il concept dell’epopea) ha dato ossatura alla musica facendosi aiutare dai compagni degli Chthe’ilist (annoverati in formazione come parte della line-up) per le registrazioni, per poi pubblicarlo quest’anno per 20 Buck Spin. Non sappiamo se, come e quando “Stygian” avrà un successore, ma siamo disposti ad aspettare tutto il tempo del mondo per scoprirlo.

TRACKLIST

  1. Stygian I: From Tumultuous Heavens... (Descended Forth The Ceaseless Darkness)
  2. Stygian II: In Ageless Slumber (As I Dream In The Doleful Embrace Of The Howling Black Winds)
  3. Stygian III: Perennial Voyage (Across The Perpetual Planes Of Crying Frost & Steel-Eroding Blizzards)
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