5.5
- Band: ATROX
- Durata: 00:46:51
- Disponibile dal: 21/04/2008
- Etichetta:
- Season Of Mist
- Distributore: Audioglobe
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Lo split con la storica cantante Monika Edvardsen coincide, come prevedibile, con una svolta stilistica da parte degli Atrox. Sarebbe stata impresa difficile, se non impossibile, reclutare una frontgirl tanto particolare ed eclettica quanto la Edvardsen, così il gruppo norvegese ha preferito rompere in parte con il passato e – forse anche per evitare i soliti fastidiosi paragoni – ingaggiare un cantante maschile, tale Rune. Diciamo subito che il nuovo arrivato non offre esattamente una prestazione di quelle memorabili, tuttavia la sua voce – nasale e vagamente declamatoria – finisce per rivelarsi tutto sommato adatta al nuovo sound della band. Accantonate quasi del tutto le influenze Meshuggah e il progressive ultra allucinato delle ultime release, gli Atrox si sono rivolti all’elettronica per concepire questo loro nuovo full-length. A una base strumentale che deve sempre qualcosa alle forme più cervellotiche del metal, i nostri hanno infatti aggiunto una spessa coltre di tastiere, sample ed elettronica varia, che in più di una circostanza li fa avvicinare a mostri sacri come i Nine Inch Nails e Aphex Twin, ma anche ai connazionali e amici Manes e Beyond Dawn. A livello di strutture, è stato fatto inoltre un gran lavoro di semplificazione, tanto che in più di un episodio ci si imbatte in veri e propri ritornelli o in sezioni molto lineri (per gli standard della band). Un accorgimento, quest’ultimo, che senz’altro influisce sulla durata e la scorrevolezza complessiva del lavoro, ma che tuttavia non si dimostra del tutto sinonimo di chissà quale immediatezza. Il disco, infatti, essendo talmente carico di umori e influenze diverse – si conferma “pesante” e difficile da ascoltare proprio come i suoi predecessori; a dirla tutta, anche un po’ noioso, in certi passaggi! Fondamentalmente, non tutti i brani convincono e coinvolgono e, inoltre, non si può certo dire che il nuovo stile degli Atrox brilli per originalità, visto che, come dicevamo, sono diversi i nomi che vengono alla mente durante l’ascolto. Dopo la dipartita di Monika Edvardsen, era sicuramente necessario un cambiamento, ma pare che il gruppo non abbia ancora un’idea precisa di dove andare a parare.