8.0
- Band: ATWOOD
- Durata: 00:21:30
- Disponibile dal: 27/11/2018
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Formatisi nel 2017 con l’intento di suonare cover riarrangiate, i milanesi AtWood hanno bruciato le tappe, presentandosi ora con un EP di inediti che tradisce già una buona dose di personalità, mostrando con orgoglio le proprie influenze ma senza che queste siano così evidenti. Il genere proposto, a detta della band stessa, è un ‘alternative rock con influenze post-hardcore e melodie ambient/elettroniche’, definizione che rende l’idea; più prosaicamente, il primo termine di paragone – più dei vari BMTH, Muse e Paramore citati nella bio, e al netto di Pvris forse non così noti al grande pubblico – è l’ultima incarnazione dei Lacuna Coil, visto il ruolo centrale della voce di Alice nello svolgimento dei pezzi, senza nulla togliere alle raffinate trame sonore imbastite da Daniele ad Alessio (chitarra e basso). Rispetto agli illustri concittadini, oltre all’assenza di una controparte maschile dietro al microfono, il principale punto di differenza è dato dal maggiore utilizzo della componente elettronica, che soprattutto in pezzi più variopinti come “Black Mirror” o “Zero” mostra l’abilità del trio negli arrangiamenti. Anche quando il livello della distorsione si alza (il riffing di “Collision” e “Waves” non sfigurerebbe su un disco nu/metalcore), la formazione meneghina non ha nulla da invidiare ad act più blasonati, compresa una produzione potente al punto giusto. Cinque pezzi per venti minuti non sono molti per giudicare una carriera, ma di sicuro da “At Odds” emerge il potenziale di una band capace di muoversi con scioltezza tanto sul palco di X-Factor quanto di un festival metal, con tutte le sfumature in mezzo. Promossi al mezzo giro di pista: ora attendiamo con curiosità l’esordio sulla lunga distanza!