7.0
- Band: AUDREY HORNE
- Durata: 50:30
- Disponibile dal: 12/01/2018
- Etichetta:
- Napalm Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
Reduci dall’ottimo “Pure Heavy”, ormai di quattro anni fa, ecco ritornare in pompa magna il quintetto norvegese reminescente della bella figlia di Benjamin Horne, lassù al Great Northern Hotel lynchiano. Già con “This Is War”, singolo apripista del nuovo lavoro, appare chiaro come le tonalità spingano tutte verso quell’hard rock che è diventato baluardo portante per le ultime uscite dei ragazzi di Bergen: potente, certosino, radiofonico. La NWOBHM ritorna a far parlare di sè, coi suoi soli e il suo riffing basico, con le doppie chitarre polifoniche à la Maiden, con tutto il suo standard eppure capace ancora di dichiarare tutta la sua validità epica, caciarona e cavaliera, seppur applicata ad un mondo totalmente nuovo. Celebrazione di un periodo storico, oltre che musicale, fanno di “Audrevolution” lo stendardo di “Blackout”: Thin Lizzy e compagnia rockeggiante battono le mani e danno il benvenuto alla nuova fatica degli Audrey Horne. Difficile non considerare ancora una volta la capacità dei norvegesi di imporsi su strade ampiamente battute e saper parallelamente ridestare interesse ai veri aficionados degli anni Ottanta: i chorus funzionano, i riff introduttivi sono tutti ancora una volta ben oliati ad un comparto melodico di sicura presa. “I’m flying like a satellite tonight”, con queste immagini forse facilotte ma ancora in grado di destare interesse nello standard di genere, se impostato su questa abile ed amabile forma. Formule schiette e composizioni quasi base non affossano in nessun modo il lavoro ma lo consacrano ancora una volta come assolutamente affascinante e degno di ascolti a ripetizione. Gli Audrey Horne restano uno dei migliori assunti di quello che il verbo hard’n’heavy riesce a portare avanti dopo tutti questi anni, scansando polvere e riprendendo il chiodo ancora pieno di vecchie toppe sgualcite e, allo stesso tempo, di nuovo tirate a lucido.