7.5
- Band: AUGURS
- Durata: 00:09:03
- Disponibile dal: 25/12/2013
- Etichetta:
- Hash Crimes
Spotify:
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Gli Augurs sono dei fottuti bruti. Sono quattro psicopatici, sociopatici, deviati, bastardissimi individui della Bay Area che hanno deciso di creare la musica più fottutamente brutale che sono riusciti a concepire nelle loro menti malate e squilibrate. Ci sono due cose che rendono questa band e la loro musica esaltanti: la brutalità senza confini che li caratterizza da un lato, e la difficilissima inquadrabilità della loro musica dall’altro. In altre parole, l’originalità e il carattere che la loro musica veicola sono pari solo alla loro immensa crudeltà. Si parte da “Drunk”, tre minuti di deviata e colossale violenza in cui convivono i Napalm Death più densi, ribassati e catramosi di “Fear Emptiness Despair”, i Corrupted più insolenti e bastardi di “Sus Futuros” e la potenza schiacciasassi dei Primitive Man. Segue “Idolatry” altra scheggia impazzita di grind, sludge black metal e d-beat in cui prende forma una versione annerita, malefica e iperviolenta degli His Hero Is Gone, una cosa impensabile e mai vista prima. Chiude il lotto la deviatissima e pestilenziale title track, quattro minuti di implacabile, morbosa e lurida bastardizzazione tra sludge, grind, black metal, crust e d-beat, tutti fusi insieme in una totale ecatombe di watt, pestilenza e miseria totale. Il suono dei Sunn O))) suonato con l’intensità dei Discharge e dei primi Carcass. Fate voi. Un genocidio sonoro senza né confine né limiti.