8.0
- Band: AUGUST BURNS RED
- Durata: 00:49:23
- Disponibile dal: 03/04/2020
- Etichetta:
- Fearless Records
Spotify:
Apple Music:
Sono passati ormai tre anni dall’uscita di “Phantom Anthem”, ed i ragazzi della Pennsylvania, come da tradizione, non riescono a stare mai troppo tempo con le mani in mano, ed eccoli oggi ripresentarsi sulle scena con questo “Guardians”, la loro fatica numero nove. Dopo quasi vent’anni di attività, all’interno di un genere dove si è praticamente gia detto e provato tutto, è molto difficile non cadere nell’autocitazionismo, raschiando all’osso il fondo del barile della creatività, ma gli ABR dimostrano ancora una volta perché loro, a differenza di molti altri act con i quali hanno condiviso i palchi durante il periodo di picco del nuovo metalcore americano, sono ancora presenti e rilevanti. Gli statunitensi sono incredibilmente bravi a cambiare sempre pelle senza però snaturarsi, e questo ultimo lavoro è un altro esempio lampante di come si possa avere un’ottima continuità artistica nonostante otto dischi alle spalle, mantenendo constante la freschezza e l’ispirazione. Innanzitutto “Guardians”, a livello compositivo, risulta essere il primo lavoro veramente corale della band della East Coast, dove per la prima volta vediamo un contributo più capillare e articolato da parte di tutti i membri degli ABR, e questo si traduce alle nostre orecchie come uno dei prodotti più dinamici della storia recente del quintetto, oltre ad essere uno dei più sostenuti in termini di aggressività e potenza, e ce ne si accorge subito grazie alla opener “The Narrative”, una vera mitragliata di groove e melodia dal piglio immediato. Le qualità a livello di songwriting del combo americano sono sempre in primo piano, e il loro caratteristico sound fatto di tempi arzigogolati, arpeggi ultramelodici, esplorazioni prog e riff spaccavertebre, viene magistralmente coniugato in un’efficace forma canzone. Le strutture dei pezzi funzionano puntuali come un treno giapponese, prendendoci subito di petto alla prima esperienza, e conquistandoci sempre più col proseguire degli ascolti, portandoci a scoprire sfumature e soluzioni nuove ogni volta. Pezzi come “Defender”, primo singolo presentato da un carinissimo video in stile graphic novel à la Alan Moore, candidato di diritto ad entrare nei classici del nuovo corso della band, “Extinct By Instinct”, condito da digressioni fusion, “Lighthouse”, con il suo ritornello sguaiato e la sua dimensione post hardcore, oppure ancora “Bones”, ineccepibile inno di metalcore contemporaneo, sono tutti esempi di una band assolutamente smaliziata e a proprio agio, che sa esattamente ciò che vuole e come proporlo in maniera incisiva. Come anticipato in apertura, i Nostri hanno optato per alzare sensibilmente il numero dei giri in questo ultimo lavoro, e lo si nota soprattutto nel trittico centrale composto da “Dismembered Memory”, “Ties That Bind” e “Bloodletter”, vere e proprie sberle a mano aperta con le quali i ragazzi sembrano volerci sbattere in faccia quanto la grinta e la voglia di pestare duro sia ancora lungi dallo svanire.
“Guardians” è davvero un’opera a tutto tondo, probabilmente l’acme artistico della storia recente di una band che, nel suo piccolo, ha dato un contributo incontrovertibile alla scena metalcore americana e mondiale, e che sembra ancora avere svariate frecce al proprio arco.