AUSTERE – Corrosion of Hearts

Pubblicato il 25/04/2023 da
voto
7.0
  • Band: AUSTERE
  • Durata: 00:46:40
  • Disponibile dal: 28/04/2023
  • Etichetta:
  • Prophecy Productions

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Sono trascorsi ben quattordici anni da “To Lay Like Old Ashes”, ma il tempo sembra una dimensione assai relativa per gli Austere, che in punta di piedi ritornano con un nuovo album che riprende con nonchalance il discorso interrotto all’indomani della pubblicazione di quel secondo full-length. Il lunghissimo periodo di pausa sembra aver portato un ulteriore elemento di grazia negli stilemi dei black metaller australiani, i quali ritornano con un disco che denota una maggiore dose di calore, rallentando le ritmiche, smussando gli spigoli della produzione e mantenendosi all’interno di una durata tutto sommato digeribile, soprattutto se paragonata a quella del monumentale capitolo precedente, il quale si chiudeva con una nenia strumentale di oltre venti minuti. Se la coralità soave e gli ipnotici giri di chitarra sono tutto sommato quelli che abbiamo avuto modo di conoscere ormai tanto tempo fa, la tracklist del nuovo “Corrosion of Hearts” appare più compatta, con tutti gli ingredienti caratteristici del suono Austere concentrati all’interno di quattro lunghe composizioni. Durante l’ascolto, il senso di distacco, la ferocia black metal e le derive depressive risultano meno marcate, mentre, come accennato, si fa talvolta largo un mood più elastico che porta a immaginare vedute agresti e momenti diversi della giornata, accostandoli a stati d’animo e sentimenti certo malinconici, ma non sempre necessariamente negativi. Questo carattere leggermente più zelante – evidente soprattutto nel rinnovato comparto vocale, che alterna fittamente classico screaming, latrato burzumiano e tenui voci pulite – porta il gruppo a inglobare nel suo tipico black metal atmosferico alcuni spunti più vicini al blackgaze, mettendosi così su un piano vagamente più attuale. La vera base della proposta, tuttavia, continua ad avere ampi punti di contatto con l’operato dei vari Woods Of Desolation, Trist o Gris, con una poesia che risiede soprattutto nell’essenzialità degli equilibri fragili e umbratili dei passaggi strumentali.
La tracklist si mantiene solida lungo tutto il proprio percorso, ma è forse la conclusiva “Pale” ad aggiudicarsi la palma di episodio migliore, soprattutto grazie al senso di armonia e intimità della sua seconda parte. Manca forse un ‘singolo’ subito indimenticabile come la vecchia “This Dreadful Emptiness”, ma, nel suo insieme, “Corrosion of Hearts” sa comunque come trovare il pertugio giusto per mettersi in contatto con l’ascoltatore. Un disco che è la summa di quello che gli Austere sono diventati, grazie alle strade percorse e all’autenticità di una musica diventata patrimonio di tutti.

TRACKLIST

  1. Sullen
  2. A Ravenous Oblivion
  3. The Poisoned Core
  4. Pale
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