6.0
- Band: AUSTRIAN DEATH MACHINE
- Durata: 00:52:39
- Disponibile dal: 29/09/2009
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
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Il mondo (o, meglio, l’affollatissimo mercato discografico) ha davvero bisogno di una thrash metalcore band devota a Governator/Commando/Mr. Universo? Ce lo siamo già chiesti ai tempi di “Total Brutal”, ma la domanda è di nuovo attuale vista la pubblicazione, a poco più di un anno di distanza, di questo “Double Brutal”, secondo capitolo della parodia metal inscenata da Tim Lambesis degli As I Lay Dying. Addirittura un doppio album come suggerisce il titolo, in uno stile che non si discosta di un passo dal suo predecessore: thrash veloce, diretto e assimilabile, affilato da una produzione brillante e asciutta come il metalcore più moderno, genere che rappresenta la seconda maggiore influenza musicale del disco. Il tutto intervallato dalle mediocri scenette tra Lambesis e Termimator (tra l’altro davvero troppo simili al Nathan Explosion di Metalocalypse), che ingrassano quello che poteva tranquillamente essere un album normale, pretenzioso già di suo. Se si cerca una colonna sonora fine a se stessa e ci si diverte ad ascoltare canzoni su Schwarzenegger intervallate da battute di basso livello, nella prima metà ci sono cori anthemici, assoli al fulmicotone (regalati da una sfilza di ospiti quali Buz McGrath, Kris Norris e Jason Suecof) e riff veloci per procurarsi facili dolori cervicali a forza di headbang. Nel secondo disco troviamo invece cover di Megadeth, Misfits, Metallica, Judas e molti altri, per la maggior parte solo leggermente velocizzate e date ancora una volta in pasto all’umorismo discutibile del progetto. Una cosa l’abbiamo capita: Tim Lambesis è giovane, è bello, è un buon cristiano, sa fare dell’ottima musica (con gli As I Lay Dying) e sa suonare tutti gli strumenti in maniera lodevole… ma non fa ridere.