6.5
- Band: AUTUMN
- Durata: 00:50:23
- Disponibile dal: 13/02/2009
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
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Un paio di anni fa l’esordio su Metal Blade Records degli olandesi Autumn, “My New Time”, aveva colpito per le sonorità a metà strada tra hard rock anni ’70 e gothic metal. Dalla solita giostra dei paragoni erano saltati fuori i nomi di The Gathering e certi Amorphis, ma erano riferimenti da prendere con alcune precauzioni, perchè gli Autumn avevano comunque dimostrato una discreta personalità. Ora la band ritorna con un nuovo album, ma senza la cantante Nienke de Jong, che ha purtroppo dovuto congedarsi lo scorso anno per problemi di salute. Al suo posto, i nostri hanno reclutato la giovane Marjan Welman, già vista all’opera nel noto progetto Ayreon di Arjen Lucassen. Rispetto a chi l’ha preceduta, Marjan ha una voce sicuramente meno grintosa e autorevole, tuttavia, nel complesso, si può dire che ben si presti al materiale preparato dal gruppo per questo appuntamento. Se paragonato a “My New Time”, il disco appare infatti maggiormente controllato, basato per gran parte su schemi ariosi e dai toni quasi da semi-ballad. La scelta di “assumere” Marjan a conti fatti risulta perciò piuttosto indovinata, visto che la sua voce limpida riesce a ben sovrapporsi alle trame e a disegnare, assieme alle tastiere, atmosfere malinconiche e rilassate. In tutta onestà, avremmo preferito vedere gli Autumn proseguire su coordinate più immediate e dal taglio hard rock, però va comunque dato atto ai nostri di essere riusciti anche in questa occasione a confezionare un disco coeso e dal quale trasuda un certo carattere. Quindi in parte si può perdonare agli Autumn la presenza nella tracklist di qualche filler di troppo: almeno non stiamo parlando del solito gruppo-clone di Epica e compagnia pseudo-sinfonica.