7.0
- Band: AUTUMNBLAZE
- Durata: 00:43:02
- Disponibile dal: /06/2009
- Etichetta:
- Prophecy Productions
- Distributore: Audioglobe
Un disco di melodic doom-death metal non dovrebbe sorprendere più di tanto i fan di vecchia data dei tedeschi Autumnblaze. Del resto, la band, prima di cimentarsi in un riuscitissimo trip/post rock con gli apprezzati "Mute Boy, Sad Girl" e "Words Are Not What They Seem", faceva a tutti gli effetti parte della scena metal del suo paese e aveva addirittura trascorsi blackeggianti: basta dare un ascolto al debut del 1999 "DämmerElbenTragödie". Dopo un lungo break, che ha visto il cantante Markus Baltes concentrarsi sul progetto Sidewaytown, con il quale propone musica assai simile a quella dei succitati ultimi album, gli Autumnblaze tornano ora fra noi con un platter che rispolvera con prepotenza il loro passato metal, mettendo in primo piano un sound collocabile fra primi Katatonia, Anathema e Paradise Lost. Un disco appunto di melodic doom-death metal, squisitamente malinconico e autunnale. Nulla di davvero geniale, ma certamente musica suonata con passione e indubbia padronanza, che qua e là si concretizza in composizioni di vera e propria classe. Il gruppo adotta spesso il tipico riffing a cascata dei primi Katatonia nei brani più vivaci e lo alterna a tracce molto più atmosferiche e rilassate, nelle quali si odono spesso solo tastiere e voci pulite. Onestamente, non sempre queste ultime si dimostrano in possesso del pathos delle vecchie composizioni, risultando a tratti un po’ ridondanti. Ciònonostante, si rendono comunque utili nello spezzare l’andatura dell’album, rendendo quest’ultimo più vario e fluido. Che altro dire su "Perdition Diaries", quindi? Siamo di fronte a un lavoro sicuramente ben concepito e suonato, non esaltante dalla prima all’ultima nota, ma senza dubbio consigliabile a chi stravede per il metal decadente degli anni ’90 e per i primi vagiti degli stessi Autumnblaze. Se amate il genere, alcune delle soluzioni qui adoperate vi faranno probabilmente venire la pelle d’oca.