AUTUMNBLAZE – Welkin Shores Burning

Pubblicato il 26/11/2020 da
voto
7.0
  • Band: AUTUMNBLAZE
  • Durata: 00:40:46
  • Disponibile dal: 27/11/2020
  • Etichetta:
  • Argonauta Records
  • Distributore: Goodfellas

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Difficile inquadrare la carriera degli Autumnblaze, ormai stracolma di colpi di scena e cambi di rotta. Dopo esordi black-doom metal, il gruppo tedesco nei primi anni Duemila si è spostato su un più essenziale e mesto dark metal, fino a sfociare in un ibrido trip hop/post rock con dischi piuttosto fortunati come “Mute Boy Sad Girl” e “Words Are Not What They Seem”. Quindi, nel 2006, uno scioglimento e, nel 2009, una reunion con tanto di risoluto ritorno al metal (“Perdition Diaries”). La traiettoria sembrava ormai decisa, eppure il successivo “The Sun Is Fragile” ha nuovamente visto il gruppo passare a sonorità più melliflue, le quali vengono riprese e ulteriormente ampliate su questo nuovo “Welkin Shores Burning”, in uscita per Argonauta Records. Un disco dai toni garbati, che quasi sempre prova a collocarsi verso un minimalismo assoluto, partendo da fini trame acustiche e accelerando leggermente solo a tratti. Un suono diretto discendente degli episodi più leggeri della discografia della band, ma ovviamente accostabile anche all’operato di Anathema o Klimt 1918. Tutto fuorché un disco propriamente metal, insomma, anche se per coloro che seguono da tempo il gruppo ciò non rappresenterà appunto chissà quale sorpresa.
“Welkin…” è una raccolta di ballate dove le voci si ergono tenui, a raccontarci storie di malinconia e malesseri quotidiani, cercando di renderci partecipi senza l’ausilio di inutili orpelli. Canzoni ermetiche, che si presentano come un luogo di incontro in cui la voce di Markus Baltes, la chitarra acustica e una timida sezione ritmica cercano di raggiungere un equilibrio molto delicato.
Se in passato gli Autumnblaze provavano a mescolare le carte, caricando di mistero alcuni brani e introducendo spunti più sperimentali e criptici, con “Welkin…” si punta sulla linearità, con l’intento di raggiungere forme suggestive seguendo sempre il medesimo percorso nostalgico. Poca varietà, dunque, ma la genuinità alla base della proposta si fa comunque sentire, tanto che un brano a dir poco struggente come “One Breath” potrà certamente essere annoverato fra i migliori del repertorio Autumnblaze.
Come accennato, non è sempre semplice comprendere le scelte di questa band, ma “Welkin…”, pur peccando ogni tanto di leziosità, si lascia ascoltare e potrebbe rivelarsi particolarmente gettonato in alcune serate di questo autunno-inverno trascorso in lockdown.

TRACKLIST

  1. Welkin
  2. Planets
  3. Explosions
  4. One Breath
  5. The Burning Sea
  6. Leaders
  7. Autumn Wings, Behold
  8. Flamedoves
  9. Shore
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