8.0
- Band: AVANTASIA
- Durata: 00:58:54
- Disponibile dal: 03/04/2010
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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Dopo aver analizzato “The Wicked Symphony” (la cui recensione consigliamo di leggere per prima), passiamo dunque ad “Angel Of Babylon”, che come l’altra parte dell’opera si apre con un brano articolato che sfiora i dieci minuti, impreziosito da intrecci di voci differenti quali Michael Kiske, Jorn Lande, Russel Allen e Oliver Hartmann e dal guitar work del grande Bruce Kulick. In questo caso però parliamo di un pezzo dalle sonorità più power in cui spicca l’immediatissimo refrain. La parte iniziale del lavoro è ottima, con l’orecchiabile titletrack dal refrain a metà tra power metal e AOR, e la successiva “Your Love Is Evil”, mid tempo anch’esso assolutamente di presa e dal ritornello molto diretto, sul quale Sammet è autore di un’ottima prova su una linea vocale piuttosto alta. La vera perla di entrambi i dischi arriva però con “Death Is Just A Feeling”, unico brano cantato quasi interamente da Jon Oliva. Qui Tobias è riuscito a superarsi, scrivendo un pezzo ottimo sotto tutti i punti di vista. La tetra atmosfera alla “The Nightmare Before Christmas”, scandita da campanellini e violini, gli arrangiamenti sinfonici e la grandiosa accoppiata bridge-ritornello calzano perfettamente con l’espressività, la teatralità e l’approccio maligno del mastermind dei Savatage. Una traccia la cui affascinante e intensa linea melodica vi rimarrà in mente già dopo mezzo ascolto. Segue “Rat Race”, altro brano piacevole costruito su tempi medi e molto Edguy come stile, subito superato da “Down In The Dark”, pezzo più o meno sulle stese coordinate in cui colpisce il coinvolgente ritornello corale e il solito eccezionale lavoro di Lande al microfono. È il turno del lentone, ed ecco dunque “Blowing Out The Flame”, ballad fin troppo meodica sul cui refrain troviamo un coro un tantino sdolcinato. Discreta ma nulla più, così come “Alone I Remember”, il cui hard rock melodico al di là di un buon guitar work fatica a reggere il confronto con gli altri brani in tracklist. Di tutt’altro spessore “Symphony Of Life”, l’unico episodio scritto non da Tobias Sammet ma da Sascha Paeth e che in effetti segna un netto cambio di rotta. Stiamo parlando di una canzone sinfonica praticamente gothic rock/metal, ottimamente interpretata dalla cantante Cloudy Yang. Un azzardo che costerà qualche critica ma che risulta innegabilmente ben riuscito ed efficace nel donare varietà al disco. In coda al lavoro l’ottima “Promised Land”, power metal song già nota ai fan più affezionati in quanto presente sull’EP “Lost In Space Part 2”, e la conclusiva “Journey To Arcadia”, brano da sette minuti che chiude il disco su sonorità piuttosto leggere, con scambi tra le voci di Sammet, Allen e soprattutto Bob Catley e pompose parti corali che culminano con un altro azzeccatissimo ritornello. Ci troviamo dunque di fronte ad un disco di alto livello, leggermente superiore all’altra parte “The Wicked Symphony” ma non tanto da giustificare una differente valutazione. Di sicuro chi ha apprezzato il precedente “The Scarecrow” rimarrà soddisfatto da questa curatissima opera che Tobias Sammet è riuscito a mettere insieme, servendosi questa volta addirittura di due album, lavori che complessivamente contengono diversi episodi tra i migliori da lui mai composti.