7.0
- Band: AVATARIUM
- Durata: 00:49:35
- Disponibile dal: 22/11/2013
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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Dopo lo scioglimento dei Candlemass, doloroso ma inevitabile per una band che tanto ha dato al mondo della musica, il main composer degli svedesi Leif Edling torna alla carica con un nuovo progetto denominato Avatarium. Il Nostro viene affiancato dal fedelissimo Carl Westholm alle tastiere, da Marcus Jidell (Evergrey, Royal Hunt) alla chitarra, Lars Sköld (Tiamat) alla batteria e da una straordinaria Jennie-Ann Smith dietro al microfono. Una formazione esperta, fatta di musicisti collaudati, che infatti non delude le aspettative, andando a creare un platter che miscela insieme il classico epic doom candlemassiano e certe tendenze più attuali facenti capo a Blood Ceremony e Jex Thoth. In questo senso la Smith diventa assolutamente fondamentale nell’economia del lavoro: la cantante alterna bel canto a passaggi più declamatori e stentorei, quasi a voler ricordare l’incedere tipico di Messiah Marcolin. Il platter ha un paio di picchi di livello assoluto nell’iniziale “Moonhorse” e “Bird Of Prey”. La prima è la traccia migliore del lotto, quella dove le tendenze psych vengono maggiormente a galla e si mischiano a dei riffoni degni degli ultimi – ottimi – lavori dei Candlemass; i cambi di atmosfera sono gestiti al meglio dalla band, molto brava ad utilizzare un senso della misura che rende il tutto molto “adulto” e pacato. “Bird Of Prey” invece è Candlemass al cento per cento, baciata da un lavoro ritmico molto potente e da una prova muscolare della Smith dietro al microfono: le linee vocali paiono scritte per Marcolin, tanto che all’altezza del chorus ci si aspetterebbe da un momento all’altro l’ingresso del corpulento singer. I rimanenti brani sono abbastanza quadrati ma anche più anonimi, soprattutto “Pandora’s Egg” e “Tides Of Telepathy”, buoni ma molto di mestiere. Bene invece la conclusiva “Lady In The Lamp”, eterea e darkeggiante, atta a riprendere suggestioni progressive e seventies che vengono a galla un po’ in tutto il lavoro. Edling non delude le aspettative quindi, riuscendo ad aggiornare il sound che lo accompagna da una vita con tendenze più trendy (si fa per dire) ma decisamente efficaci. Ottima band, buon esordio.