7.0
- Band: AVELION
- Durata: 00:43:05
- Disponibile dal: 07/04/2017
- Etichetta:
- Revalve Records
- Distributore: Masterpiece
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Se c’è un genere per cui a noi italiani si può dire ben poco è il prog: il Bel Paese ha una lunga tradizione partita dagli anni 70′ e che arriva ad oggi con grandi band come DGM e Vision Divine, per non parlare di tutto il sottobosco progressive rock che ancora oggi continua a sfornare nuovi piccoli capolavori. C’è da dire anche che non ci manca la fantasia e il gusto per l’evoluzione del suono: gli Avelion sono proprio il classico gruppo che, partendo da un genere abbastanza inflazionato, ha creato qualcosa di interessante, un po’ synth, un po’ prog, un po’ djent. Chiamatelo pure ‘modern metal’ se volete, ma le influenze sopracitate in questo “Illusion of Transparency” si amalgamano perfettamente, grazie anche al lavoro veramente certosino di Oreste Giacomini alle tastiere e sintetizzatori, mentre l’ugola di William Verderi, con il suo mezzo falsetto, dimostra di poter creare ottime alchimie con la parte più strumentale della band. Se siete fan del genere e siete già corsi ad ascoltare qualcosina dall’album sicuramente sentirete un suono molto familiare, perché l’album è stato registrato proprio nei Domination Studio di Simone Mularoni, storica chitarra dei DGM. L’ottima produzione, che valorizza benissimo non solo tastiera e voce, ma pure chitarra e batteria, non fa che aggiungere punti al buon lavoro che ci accompagna per quasi tre quarti d’ora. Nelle canzoni, qua e là, fanno capolino uno scream e una voce femminile che non stonano affatto, sia in tracce dure come l’opener “Fading Out”, una rocciosa cavalcata tra riffoni djent e sintetizzatori sparati a mille, che nella interessante “Derailed Trails of Life”, semiballad dove l’intreccio di voci e la delicatezza dell’arrangiamento ottiene quel qualcosa in più, restituendo bene le atmosfere di un concept basato sull’interiorità umana. Se cercate, insomma, una specie di ‘evoluzione in chiave djent dei DGM’, siete nel posto giusto. Non stupisce affatto che gli Avelion abbiano aperto anche a gruppi di tutto rispetto come i Seventh Wonder, anzi, possiamo dire che la loro carriera è appena iniziata. Qualcosina è da migliorare, ma, da quello che potrete avere modo di ascoltare, siamo comunque di fronte a un bel disco sui generis.