5.5
- Band: AWAKE
- Durata: 00:48:48
- Disponibile dal: 15/06/2007
- Etichetta:
- Lion Music
- Distributore: Frontiers
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Il ruolo del produttore è da sempre fondamentale nell’economia di un disco, oggi più che mai affidarsi ad un buon producer è garanzia di un prodotto finale di livello, poi sono sempre le canzoni a fare la differenza è vero, tuttavia la mano di chi sta dietro la consolle pare sempre più evidente alla luce del risultato finale. Questa premessa introduce la prima fatica in studio dei britannici Awake (in realtà secondo disco considerando “When Silence Calls”, uscito però sotto il differente moniker di Humanity), che usufruiscono della produzione di Tom Englund degli Evergrey. E fu così che il quintetto di Cambridge già di per sé incline ad un progressive metal malinconico diventò la brutta copia degli Evergrey. Dispiace affondare il coltello su canzoni come “Disbelief” e “Illumination”, dark song progressive gradevoli ed incisive, ma in questi ed altri episodi meno riusciti come “Crime Of Passion”, le ritmiche stoppate della strofa, le aperture melodiche dei chorus e le atmosfere oscure non possono non far pensare alla band svedese. Come se non bastasse il buon Tom contribuisce con inserti vocali e catechizza il singer Simon Shedwell, che gli si avvicina in più di un frangente (“Begin Again” su tutte), per non parlare del guest solo di Hendrik Danhage (chitarrista degli Evergrey), in “Forgiven Now Forever”. Meglio quando la band anglosassone, mantenendosi nei meandri dark-prog riesce a imprimere il proprio marchio; è il caso di “Retribution” e “My Last Goodbye”, meno avvincenti di altre e con linee vocali non proprio memorabili, ma quanto meno lontane da scomodi paragoni.